Cgil
e Fp Cgil: Lavoro e qualità dei servizi sanitari e sociali in appalto e
convenzione
Solo
valorizzando e tutelando il lavoro di chi opera nei servizi socio sanitari e
assistenziali è possibile riqualificare l'intero sistema di welfare del Paese.
E' questo il pensiero emerso con forza nella tappa nazionale della campagna
'Salviamo la salute', partita lo scorso settembre per contrastare le politiche
di tagli che hanno investito pesantemente anche questo settore. 'Lavoro e
qualità dei servizi sanitari e sociali in appalto e convenzione' il titolo del
convegno organizzato da Cgil e da Fp Cgil, tenutosi oggi a Roma nella sede
nazionale della confederazione. Una tappa dedicata al mondo del lavoro nel
welfare legato a doppio filo con quelli degli appalti e della legalità. Ha
presentato i lavori Stefano Cecconi (responsabile Politiche Salute Cgil
nazionale) e sono intervenuti: Pietro Barbieri (portavoce Forum Terzo Settore),
Elisa Camellini (segretaria nazionale Filcams Cgil), on. Donata Lenzi
(Commissione Salute della Camera, relatrice DdL Riforma Terzo Settore), Nicola
Marongiu (coordinatore Area Contrattazione Sociale Cgil nazionale), Paola
Menetti (presidente Legacoop Sociali - Alleanza Cooperative), Sabina Valentini
(Dip. Politico Sindacale Confcooperative - Alleanza Cooperative). Le
conclusioni sono state affidate alla segretaria confederale Cgil Vera Lamonica.
STOP al lavoro povero.
Troppo spesso chi lavora nei servizi socio educativi e di cura e assistenza
alla persona si trova in condizioni di lavoro povero e precario (il rinnovo dei
contratti è fermo da cinque anni), condizioni che influiscono negativamente
sulla qualità dei servizi stessi. Sono oltre 700mila i lavoratori impiegati nel
settore, con quasi trenta tipologie contrattuali differenti. Una frammentazione
eccessiva che si riflette negativamente su tutto il sistema. Per questo la Cgil
propone un vero 'piano per il lavoro' nel welfare sociosanitario che dia
garanzie e tutele ai lavoratori, basato sul rinnovo dei contratti, la
stabilizzazione del personale, la clausola di salvaguardia sociale e
occupazionale per i lavoratori dei servizi in appalto e convenzione.
Ed
è proprio dei lavoratori dei servizi in appalto, vittime di una mancata
regolamentazione e della logica del massimo ribasso, che si è discusso oggi, a
partire dalla presentazione di tre vertenze “esemplari”. Tre delegati hanno
portato la loro testimonianza sulla situazione delle cooperative in cui
lavorano: Roberto Valestra, lavoratore e delegato Fp Cgil a Napoli in una
cooperativa sociale per l'assistenza ai non autosufficienti, con 160 addetti
che danno assistenza ad oltre 2mila persone; Monica Di Angelo, giovane lavoratrice
dalla Coop sociale Seriana 2000, che opera per il centro diurno per disabili a
Perugia; e Cornelia Mutiano, operatrice socio sanitaria della Cooperativa
Service per la AslTorino3. Tre storie diverse che hanno un comune denominatore:
la mancanza di tutele e di diritti legata alla giungla degli appalti. Per
tutelare queste figure professionali “serve uniformare le regole nel
territorio e impedire forme di concessione o di accreditamenti a imprese
sociali o cooperative che non rispettano il contratto”, ha detto il segretario
nazionale Fp Cgil Cecilia Taranto nel suo intervento. La sanità privata
accreditata, il terzo settore e l'area profit “costituiscono oggi una sorta di
braccio gestionale operativo parallelo e integrato alla PA. Ma la tenuta dei servizi
- ha sottolineato la Fp Cgil – è messa a serio rischio da una cattiva spending
review fatta di tagli, da una legge di stabilità che si abbatte su regioni e
comuni. In questi mesi e con queste criticità il Parlamento discuterà anche la
legge delega di riforma del terzo settore”.
Sanità,
appalti e corruzione: un trinomio da sciogliere. In una fase di crisi e trasformazione del mondo del lavoro
e del sistema del welfare, i diritti sociali sono messi in crisi dalle
politiche di tagli: si abbassa la qualità e la quantità dei servizi, che sempre
più spesso vengono esternalizzati, ed è in questi meccanismi che trova terreno
fertile l'illegalità. “L'iniziativa di oggi vuole essere un punto di incontro
di tre temi rilevanti e prioritari che la Cgil sta portando avanti da mesi”, ha
detto Vera Lamonica, segretario confederale di corso d'Italia.
"Innanzitutto con 'Salviamo
la salute. Attraversa l'Italia' -
spiega la dirigente sindacale - vogliamo porre l'attenzione sulla riduzione dei
servizi pubblici socio sanitari legata alla politica dei tagli operata dal
governo e provare a mettere in campo una proposta negoziale a livello
territoriale”. In secondo luogo con la raccolta firme per la proposta di legge popolare sugli appalti “vogliamo incidere profondamente sulla normativa, mettendo in
campo l'idea che il lavoro è un valore e non un costo”. "Infine - continua
Lamonica - con la campagna 'Legalità una svolta per tutte' vogliamo lanciare l'allarme perché l'illegalità sta diventando un
pezzo di economia del Paese”. In questo quadro la dirigente sindacale torna a
ribadire la necessità di provare, con il confronto, a mettere a fuoco delle
soluzioni in un'ottica di contrattazione
inclusiva
e di azione sul territorio attraverso la contrattazione sociale.
I materiali del Convegno:
o Documento “Appunti:
verso una piattaforma su “Lavoro e qualità dei servizi sanitari e sociali
in appalto e convenzione”
o Relazione
introduttiva di Cecilia Taranto
o Programma
del Convegno
o Scheda
sull’applicazione dei CCNL nel
Settore dei Servizi sanitari e Sociali in appalto e convenzione
o Campagna “Salviamo la
Salute”: piattaforma e volantino
o “Appalti”: Manifesto e Volantino per raccolta firme Cgil D.d.L.
d’iniziativa popolare
o Volantino della carovana “Legalità una svolta
per tutte” e Scheda
corruzione sanità
o Documento Cgil
Cisl Uil sul DdL di Riforma del Terzo settore
o La
Regione delle case di cura. di
Piero Cipriano