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Allattamento al seno, Oms: serve maggior impegno
Nessun Paese ha raggiunto tutti gli standard raccomandati sull’allattamento: è quanto emerge da un nuovo rapporto congiunto Unicef e Oms, realizzato in collaborazione con la Global Breastfeeding Collective. In particolare, la Global Breastfeeding Scorecard, valutando 194 Paesi ha rilevato che solo il 40% dei bambini sotto i sei mesi di vita vengono allattati esclusivamente al seno e che solo 23 Stati hanno tassi di allattamento esclusivo al seno sopra il 60%. Allattare al seno porta benefici sia alle madri (ad esempio riduce il rischio di sviluppare tumori alle ovaie e al seno) sia ai bambini, proteggendoli da diarrea e polmonite, due delle maggiori cause di morte nell’infanzia. La scorecard è stata pubblicata all’inizio della Settimana mondiale dell’allattamento (1-7 agosto). L’allattamento al seno è uno degli interventi di sanità pubblica più efficaci e basterebbe un investimento di 4,7 dollari Usa annui a neonato per aumentare il tasso di allattamento esclusivo al seno del 50% entro il 2025, valore che permetterebbe di salvare la vita di 520 mila bambini sotto i cinque anni di età e di generare 300 miliardi di dollari, come risultato della riduzione di malattie e cure sanitarie e dell’incremento della produttività.
Per maggiori informazioni visita il sito dell’Oms e scarica il documento “Tracking Progress for Breastfeeding Policies and Programmes” (pdf 1,3 Mb). Fonte: EPICENTRO
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