Livelli Essenziali di Assistenza, indicatori Griglia LEA: cosa è
cambiato nelle Regioni tra il 2001 e il 2012
Per
la prima volta un'analisi sull’andamento dei singoli indicatori di monitoraggio
dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), al fine di comprendere come
l'assistenza sanitaria sia effettivamente garantita nei diversi contesti
regionali ed in che modo la differenziazione interregionale evolve nel periodo
2001-2012 rispetto agli specifici livelli di assistenza monitorati. E’ quanto
realizzato dall'Ufficio VI della Direzione generale della programmazione
sanitaria, che ha illustrato i risultati di questa analisi nella Monografia “Analisi spazio-temporale degli indicatori della Griglia
LEA – Trend regionali 2001-2012”. L’analisi parte dal set
di indicatori della Griglia LEA utilizzato nel corso dell’anno di Verifica
Adempimenti 2012 (vedi documento "Adempimento
mantenimento dell’erogazione dei LEA - anno 2012”).
I
Livelli essenziali di assistenza 13 anni dopo
Il
lavoro nasce dalla considerazione che, a 13 anni dall’entrata in vigore del
DPCM del 29 novembre 2001 che ha definito i Livelli Essenziali di Assistenza e
sulla base della ricchezza del patrimonio informativo a disposizione, si rende
quanto mai opportuna una valutazione a tutto spettro degli aspetti relativi
all’assistenza sanitaria e nello specifico dell’effettiva garanzia dei livelli
essenziali di assistenza nelle diverse realtà regionali. Nel periodo osservato,
il contesto si caratterizza per le riforme che hanno introdotto il federalismo
sanitario (cfr. D.Lgs 56 del 18 febbraio 2000 ‘Disposizioni in materia di
federalismo fiscale’ e Legge n. 3 del 18 ottobre 2001 ‘Modifiche al titolo V
della parte seconda della Costituzione’) favorendo la devoluzione delle
competenze politico-amministrative a livello regionale e per l’utilizzo dello
strumento pattizio degli accordi e delle intese, sanciti in Conferenza
Stato-Regioni, quale modalità nuova e sussidiaria per affrontare e risolvere le
problematiche che vedono coinvolti i diversi livelli di governo in materia di
tutela della salute. In particolare, l’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 ha avuto, come premessa, la garanzia
del rispetto del principio della uniforme erogazione dei livelli essenziali di
assistenza in condizioni di appropriatezza, di adeguato livello qualitativo e
di efficienza, coerentemente con le risorse programmate del servizio sanitario.
Il suddetto principio è l’obiettivo del livello centrale che, attraverso gli
istituiti della Verifica Adempimenti e dei Piani di Rientro, si propone di
assicurarne il raggiungimento per tutte le regioni, specialmente per quelle
nelle situazioni più critiche.
In
particolare, la Monografia riporta la metodologia utilizzata ed i risultati
regionali specifici per ogni indicatore di monitoraggio dei LEA nel periodo
2001-2012, rappresentati attraverso 649 grafici fruibili attraverso una mappa
interattiva e le
relative tabelle (formato
xls e formato ods)
con i dati di ogni singolo indicatore. Per facilitare l’interpretazione dei
dati, nel documento viene anche fornita una guida
alla lettura degli indicatori (pdf).
Trend
generali e differenze regionali
L’obiettivo
è quello di descrivere l’andamento nel tempo rendendo disponibili i valori
analitici degli indicatori per ciascuna regione, allo scopo di fornire la base
di informazioni utile per svolgere un approfondimento di analisi e una
riflessione analitica sulla forte eterogeneità che caratterizza le regioni
italiane nella domanda di assistenza e nell’erogazione delle prestazioni
sanitarie a garanzia dei livelli essenziali di assistenza.
L’analisi
spazio temporale condotta evidenzia e conferma la presenza, nel periodo 2001 –
2012, di questa differenza tra le regioni nel mantenere l’erogazione dei
livelli essenziali di assistenza. Sebbene interpretazioni e conclusioni di
carattere generale basate solo sull’osservazione di questi dati potrebbero
risultare non corrette, è possibile tentare una prima lettura generale dei
risultati.
Per
l’area della prevenzione la copertura assicurata dai servizi regionali per le vaccinazioni
in età pediatrica è
sostanzialmente stabile nel tempo mentre per la vaccinazione
antinfluenzale nell’anziano, si osserva una tendenza alla
diminuzione in quasi tutte le realtà regionali. In merito ai programmi
organizzati di screening a livello regionale, le regioni
centro-settentrionali sono quasi tutte caratterizzate da un andamento in
crescita, mentre nelle regioni meridionali si osserva una situazione più
sfavorevole seppur con qualche eccezione.
Per
l’assistenza distrettuale, in tutte le regioni si osserva una diminuzione dei ricoveri
ospedalieri evitabili che
indica la tendenza verso una maggior qualità dei servizi territoriali
nell’assistenza delle patologie croniche; in tendenziale e lieve aumento anche
la percentuale di anziani ≥ 65 anni trattati in assistenza
domiciliare integrata (ADI).
Non si osservano invece incrementi positivi nell’offerta dell’assistenza residenziale agli anziani
e ai disabili, con qualche eccezione tra le regioni del nord e
del centro.
Il tasso
di ospedalizzazione è
in costante diminuzione in tutte le regioni, anche in risposta alle attuali
disposizioni normative che ne fissano il tetto al 160 per 1.000 ab. (rif Legge
135/2012). Le strutture ospedaliere sono sempre più correttamente dedicate
all’espletamento dell’attività chirurgica complessa, con l’eccezione di poche
regioni in cui l’aumento è meno evidente; l’appropriatezza dell’assistenza
ospedaliera è in chiaro aumento descritto in tutte le regioni dalla netta
diminuzione dei ricoveri inappropriati che diventa più evidente a partire
dall’anno 2009.
L’attenzione
sull’appropriatezza clinica dei ricoveri permette di registrare un generale
corretto incremento negli ultimi anni della percentuale di pazienti
ultrasessantacinquenni con diagnosi principale di frattura
del collo del femore operati
entro 2 giorni, dovuto però solo ad alcune regioni del nord, del centro e del
sud dove l’incremento è particolarmente importante. L’andamento temporale
pressoché costante nel tempo della percentuale dei parti
cesarei, evidenzia la criticità di questa area dell’assistenza,
dove però si possono osservare alcune eccezioni regionali dove è evidente il
tentativo di modificare verso il miglioramento l’andamento dell’indicatore.
Lea e
dati economici
Nella
Monografia l’andamento temporale del punteggio della Griglia LEA è messo in
relazione con la lettura delle informazioni relative all’andamento della
gestione economico-finanziaria dei servizi sanitari regionali, allo scopo di
contribuire all’esame dei risultati economici, che consente solo in parte di
far emergere l‘effettivo andamento della gestione dei servizi sanitari
regionali, come rimarcato dalla Corte dei Conti nel "Rapporto 2012 sul
coordinamento della finanza pubblica” secondo cui “la sola valutazione del dato
economico non risulta soddisfacente per la verifica del
rispetto degli obiettivi di natura qualitativa connessi alla garanzia di
erogazione dei LEA”.
La
pubblicazione della Monografia rappresenta un importante strumento di supporto
e di ausilio nelle attività di promozione e tutela della salute e nella
valutazione degli interventi attuati in ambito sanitario a disposizione delle
istituzioni politiche e programmatorie sia a livello nazionale che regionale e
locale, anche in relazione all’aggiornamento del decreto relativo al Sistema di
Garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria previsto dal Patto per
la salute 2014-2016.
Per maggiori informazioni:
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interattiva
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consulta la Monografia (pdf) e le tabelle riassuntive per
indicatore (formato
xls e formato ods)
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dell’erogazione dei LEA
Fonte: Ministero della Salute