Gioco d’azzardo, più ombre che luci nella
legge di stabilità
Don Zappolini: “Parlamento e Governo facciano
un bel regalo agli italiani per il 2015: una legge per regolamentare il
settore”
COMUNICATO
STAMPA Roma, 23 dicembre 2014
“Sul gioco d’azzardo, la legge di stabilità contiene più ombre che
luci”, dichiara don Armando
Zappolini, portavoce di Mettiamoci in
gioco, la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo.
“Siamo lieti che, per la prima volta, venga istituito un fondo
specifico per la lotta al gioco d’azzardo patologico (Gap), dedicato
non solo alla cura e alla riabilitazione ma anche alla prevenzione, e che si
usi questo termine – ‘gioco d’azzardo patologico’ – e non
quello utilizzato finora, ‘ludopatia’, sbagliato e fuorviante. Finalmente il
diritto alla cura comincia a divenire effettivo nel nostro paese. Apprezziamo
anche il fatto che l’Osservatorio sul Gap non afferisca
più ai Monopoli di stato bensì al ministero della Sanità, come sarebbe stato
opportuno fin dall’inizio, e che si sia inserita l’una tantum
su slot e vlt. Tuttavia, riteniamo un errore grave aver limitato il
finanziamento del fondo a soli 50 milioni di euro, insufficienti
rispetto alle dimensioni del fenomeno in Italia, e averli per giunta presi dal
fondo sanità invece che dalla tassazione sui giochi.
E profondamente sbagliati sono la regolarizzazione dei Centri
trasmissione dati – 4mila punti in cui si scommette in Italia – e
l'abbassamento del prelievo fiscale sul Superenalotto, misure che
finiranno per incentivare la diffusione dell'azzardo, già oggi su livelli
inaccettabili.”
“Per il nuovo anno le istituzioni – Parlamento e Governo –
dimostrino con i fatti che hanno a cuore la salute dei cittadini: venga
finalmente approvata la legge sul gioco d’azzardo. Sarebbe un bel regalo
agli italiani”, continua don Armando Zappolini. Per la campagna Mettiamoci
in gioco il testo uscito dalla Commissione Affari sociali va approvato al
più presto. Il parere negativo della Ragioneria di Stato e i timori,
in larga parte montati ad arte, di una perdita di gettito fiscale che “non
potremmo permetterci”, non possono
impedire di regolamentare un settore così rilevante dal punto di vista
sanitario, sociale ed economico. Il milione di persone in stato di dipendenza o
a grave rischio, le loro famiglie, i tantissimi cittadini sottoposti a un
bombardamento pubblicitario e a un’offerta di azzardo presente in modo
capillare nel nostro paese (negli spazi fisici come sul web), i sempre più
numerosi casi di infiltrazione mafiosa nel gioco legale, l’usura, le
separazioni e i divorzi provocati dall’azzardo richiedono risposte non più
rinviabili Leggi
tutto su Mettiamoci in Gioco
Vedi anche: Spunta
la grande sanatoria per favorire giochi e fisco
Vai sul sito: La campagna "Liberi dal gioco d'azzardo"