Stili di vita dei bambini in Italia: 1
minore su 4 non fa moto e sport nel tempo libero, spesso per difficoltà
economiche
Stili di vita dei bambini in Italia: 1 minore su 4 non fa moto e
sport nel tempo libero, nel 28% dei casi (+13%) per difficoltà economiche; 4
ragazzi su 10 si muovono in auto, pochi (24%) a piedi, ancora meno (9%) in
bici; il 73% sta in casa nel tempo libero; diffuso - riguarda 7
minori su 10 - ma in flessione il consumo quotidiano di frutta e verdura e il
9% non fa colazione mentre l’abitudine di sedersi a tavola è ancora di 9
famiglie su 10 con figli.
Gli stili di vita di bambini e ragazzi (2013) Sintesi - Ipsos
3 anni fa l’avvio in zone periferiche di 10 città
italiane del progetto “Pronti, Partenza, Via!”, per la pratica motoria
e l’educazione alimentare di bambini e adolescenti, promosso da Save the
Children e Mondelēz International Foundation e in partnership con Centro
Sportivo Italiano (CSI) e Unione Italiana Sport Per tutti (UISP).
Il progetto proseguirà per tutto il 2014: finora
70.000 minori e adulti beneficiari, 10 aree sportive e verdi recuperate. A
raccontarlo una mostra
fotografica a Roma alle Scuderie di Palazzo Ruspoli il 15 al 16 gennaio
Se
delle sane abitudini di vita continuano a riguardare una quota ampia di bambini
e adolescenti in Italia, tuttavia – complice anche la crisi – i dati
segnalano come una fetta crescente di minori si ritrova esclusa dalla
possibilità di fare per esempio sport e movimento con regolarità, di avere
un’alimentazione completa e di godere dei positivi effetti fisici ed emotivi di
corretti stili di vita.
A
documentarlo è la ricerca su “Lo stile
di vita dei bambini e dei ragazzi” realizzata da Ipsos per Save
the Children e Mondelēz in Italia e presentata oggi, in occasione dei 3 anni di
attività di “Pronti,
Partenza, Via!”, progetto promosso da Save the Childreninsieme a Mondelēz International Foundation nelle aree periferiche di 10 città
italiane (Milano, Torino, Genova, Napoli, Catania, Sassari, Palermo, Bari,
Ancona, Aprilia) a favore della pratica motoria e sportiva e dell’educazione
alimentare dei bambini.
L’intervento è realizzato in partnership con Centro
Sportivo Italiano (CSI) e Unione Italiana Sport Per tutti (UISP) e – l’annuncio ufficiale è stato dato
stamani da Save the
Children insieme
a Mondelēz in Italia – il
progetto “Pronti, Partenza, Via!” proseguirà per tutto il 2014.
Un quarto circa dei bambini e adolescenti italiani - pari al 23% (+2% rispetto al 2012) - non fa alcuna
attività motoria nel tempo libero a fronte del 77% di minori che invece fa sport e
movimento, si legge nella ricerca.
Tra
le cause dell’inattività - secondo il 35% di genitori intervistati - la mancanza di voglia e di interesse da parte dei bambini e
ragazzi, quindi il costo
eccessivo delle strutture, per il 28% di madri e padri, con un aumento del 13% rispetto al 2012, l’incompatibilità
degli orari -
per il 13% del campione.
A
conferma dell’impatto crescente delle difficoltà economiche sugli stili di vita
di minori e famiglie anche il dato su cosa fanno gli stessi genitori nel tempo
libero: fra le attività che registrano un ridimensionamento (non lo praticano
mai o raramente) vi è infatti lo sport a cui rinuncia il 44% dei genitori (a fronte del 37% nel
2012).
Analizzando
l’opinione dei ragazzi, colpisce
l’incremento di coloro che assegnano scarsa rilevanza e valore all’attività
fisica: alla domanda “tra i tuoi amici e compagni come viene
considerato uno che pratica sport, fa attività fisica”, il 39% (+7% rispetto al 2012) risponde “in nessun modo particolare,
non se ne parla quasi” a fronte invece di un 40% (-6% in confronto al
2012) di under 18 che dichiara un’opinione positiva del fare sport e
moto.
Rilevante
si conferma, secondo la ricerca, il ruolo della scuola nella promozione delle
attività sportive anche se si registra una maggiore indisponibilità di spazi a
ciò destinati: il 91%
dei ragazzi pratica attività nel contesto del programma scolastico,
prevalentemente con la classica frequenza bi-settimanale, riferiscono i
genitori intervistati
Un 9% di minori,
tuttavia, non fa
pratica motoria a scuola e
ciò si deve, nel 39% dei casi, alla assenza di uno
spazio attrezzato (+10% rispetto al 2012).
Per
quanto riguarda altre occasioni di sport o movimento, la ricerca rileva come la
crisi non abbia scalfito il grande utilizzo dell’automobile, anche per percorsi
brevi come l’andare a scuola: in media 4 minori
su 10 si
muovono in auto (6 su 10 tra gli alunni della primaria) mentre solo il 24% a piedi (-6% rispetto al 2012) e il 9% (a fronte dell’11% del 2012) in bici.
Gli
adolescenti, più autonomi nello spostamento e non ancora “motorizzati”,
impiegano i mezzi pubblici in misura superiore agli studenti degli altri gradi
di scuola (59% versus 16% della secondaria inferiore) ma anche presso questo
gruppo di età l’uso della bicicletta è limitato al 12%, come del resto presso i
pre-adolescenti (11-13 anni) che tuttavia si muovono a piedi in un terzo delle
occasioni.
Gli
spostamenti a piedi, sebbene decisamente più limitati per i 14-17enni (11%),
tendono ad esser un po’ più lunghi, mapermane l’abitudine a camminare poco,
massimo mezz’ora per due ragazzi su tre (66%) e più di un’ora solo per un
segmento limitatissimo di giovani (4%), senza mutamenti d’abitudini rispetto
agli anni passati. L’ascensore per raggiungere i piani alti si conferma la
scelta di un terzo dei ragazzi (32%).
A
incentivare alcune abitudini sedentarie dei bambini e adolescenti italiani c’è
poi la fruizione dei media: il tempo trascorso davanti alla TV si conferma
significativo1 sulla
totalità dei minori che la vedono quasi la metà (47%) la vede per un tempo compreso fra 1 e
3 ore al giorno.
E
aumenta, anche se di poco, il tempo dedicato dai ragazzi ai video-game:
dell’85% che vi gioca (il 15% no), il 57% lo fa mediamente per un tempo
compreso fra 1 e le 3 ore. Internet è legato all’età: lo utilizza il 100% degli
over 14 anni e il 30% vi passa anche più di tre ore, contro un 80% degli 11-13
enni e il 59% dei minori di 10 anni, che ne fanno un uso più morigerato:
rispettivamente in media un’ora e mezz’ora.
Tempo libero al chiuso
In generale i minori italiani stanno moltissimo a
casa: il 73% 2 passa qui (a casa
propria o di amici) il proprio tempo libero, a fronte di un 27% che lo trascorre fuori casa all’aperto
con gli amici. Il 36% dei genitori, a fronte del 26% nel
2012, motiva lo stare a casa dei figli con la mancanza di “spazi all’aperto
dove incontrarsi con gli amici”, e questo sembrerebbe legato ad un leggero calo
della disponibilità di campi sportivi (-6% secondo i genitori, -3% secondo i
figli). In generale, comunque, gli spazi pubblici permangono a disposizione di
bambini e adolescenti essenzialmente nelle proporzioni indicate in passato
(cioè in 9 casi su 10, è disponibile uno spazio di ritrovo o aggregazione) e
sono giudicati in condizioni accettabili o più che accettabili da 3
intervistati su 4.
“La
pratica sportiva e motoria dovrebbe essere una parte fondamentale nel processo
di crescita di ogni bambino e adolescente. Al contrario, i dati rilevano un
numero crescente di minori esclusi da attività così importanti non solo per
lo sviluppo fisico, ma anche cognitivo, relazionale, in una parola per il
benessere generale di un bambino o un ragazzo”, commenta Valerio Neri Direttore Generale
Save the Children Italia. “Le difficoltà economiche che attanagliano sempre più
famiglie sicuramente sono una delle cause del minor numero di bambini che ha la
possibilità di fare sport e attività fisica, in aggiunta alle poche ore di
pratica motoria in orario scolastico e alla scarsa educazione al movimento.
Bambini più sedentari, disabituati all’incontro e confronto con i pari, che
passano molto tempo a casa, rischiano più di altri non solo di sviluppare
patologie ma anche di essere più tristi, depressi, soli”.
Le abitudini alimentari
Due
genitori su tre (64%) dichiarano di conoscere le regole alimentari di base
tuttavia, per quanto riguarda il
consumo di frutta e verdura, la ricerca evidenzia una flessione
nel numero dei bambini e adolescenti che ne mangia ad ogni pasto (35% a fronte
del 37% nel 2012) o una volta al giorno (35% contro il 39% dell’anno
precedente) e un aumento
di coloro che non l’ assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31%
contro il 24% del 2012).
Per
quanto riguarda il numero e regolarità dei pasti, dalla ricerca emerge un dato
particolarmente critico circa la prima
colazioneche ben un quarto dei ragazzi non consuma
regolarmente: in particolare il 9% mai
e il 16% a volte sì, a volte no; inoltre con il crescere
dell’età questo pasto perde il suo fondamentale ruolo e ben il 14% dei 14-17enni non lo consuma mai a casa ma al
bar.
Per
ciò che concerne il pranzo,
circa metà dei ragazzi ha l’opportunità di consumarlo con almeno un genitore
(49%) o comunque a casa in compagnia di qualcuno (14%). La mensa scolastica
serve solo un quarto dei ragazzi intervistati, che sale a metà circa (48%) tra
i 6-10enni.
La presenza della famiglia intorno al tavolo a cena
risulta invece una costante nel tempo per quasi il 90% delle famiglie con
bambini e ragazzi, anche se un convitato
che risulta spesso presente è la TV, accesa sempre in 4 famiglie su 10,
occasionalmente nel 35% dei casi e assente soltanto in un quarto dei casi. La
presenza della TV non è certo legata all’assenza di vigilanza genitoriale, ma è
anzi una presenza bene accetta nella metà dei casi o comunque tollerata (41%)
Il
fuori pasto è un’abitudine che riguarda il 70% circa dei giovani intervistati,
con maggiore occasionalità al crescere dell’età. Pomeriggio e metà mattina
risultano alternativi per circa il 40% dei ragazzi intervistati, mentre solo 1
ragazzo sui 5 fa due break al giorno.
Il sovrappeso: percezioni e opinioni
L’obesità
minorile in Italia appare per i genitori un problema visibile e consueto: i
genitori continuano a ritenere - in linea con il passato - che più di un terzo
di bambini italiani sia sovrappeso od obesi ed un altro terzo che questa
percentuale stia comunque tra il 20% e il 30%. I bambini più piccoli sono,
secondo la percezione dei nostri intervistati, colpiti in misura quasi doppia
rispetto agli adolescenti.
Tuttavia,
quando si tratta di valutare lo stato di salute del proprio figlio, solo un genitore circa su 10 ammette un sovrappeso, mentre per
l’80% delle famiglie i propri figli sono assolutamente nella norma.
“Anche
per quanto riguarda l’alimentazione, accanto a delle buone abitudini,
sembrano consolidarsi delle tendenze poco sane, come non mangiare la frutta e
verdura, saltare la colazione, concentrare i pasti piuttosto che fare i 5
consigliati al giorno, o mangiare con la tv accesa”, spiega ancora Valerio
Neri. “Se a delle cattive abitudini alimentari si associa, come spesso, accade,
l’assenza di un’adeguata pratica sportiva e motoria, le conseguenze sul
benessere di un bambino o un adolescente, sia sul piano fisico che emotivo,
possono diventare rilevanti”.
Per
tali ragioni Save the
Children ha
deciso di intervenire e nel 2011 insieme a Mondelēz
International Foundation e in partnership con il Centro Sportivo Italiano (CSI)
e l’Unione Italiana Sport Per tutti (UISP) ha avviato il progetto Pronti, Partenza, Via!”.
L’intervento ha inteso sensibilizzare, informare e coinvolgere bambini,
genitori, insegnanti e operatori del settore per promuovere stili di vita più
salutari in aree particolarmente disagiate di 10 città italiane distribuite su
tutto il territorio nazionale:Torino, Genova, Milano, Aprilia, Ancona, Sassari,
Napoli, Bari, Palermo e Catania.
“A
distanza di 3 anni sono 70.000 i bambini e gli adulti raggiunti, 10 le aree
sportive e verdi anche pubbliche riqualificate e utilizzate per attività
motorie, ricreative ed educative, 1.400 i professionisti coinvolti, fra operatori,
insegnanti, pediatri, nutrizionisti e cruciale è stato il contributo dei due
partner che sin dall’inizio hanno partecipato alla definizione del progetto e
ne hanno curato l’implementazione: il Centro
Sportivo Italiano e
l’Unione Italiana Sport Per tutti ”, spiega Raffaela Milano, Direttore
Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia. “’L’intervento è
consistito nel recupero e messa in opera di spazi come campi da gioco, percorsi
sportivi, spazi verdi, campi polivalenti, skate e roller park, piste podistiche
e ciclabili, con l’obiettivo di farne dei luoghi aperti a tutto il quartiere,
contribuendo così a contrastare fenomeni di emarginazione ed esclusione
sociale. Inoltre sono state organizzate sessioni informative su alimentazione e
stili di vita salutari, all’interno delle scuole primarie e sono stati aperti
10 punti informativi dove le famiglie possono incontrare professionisti, quali
nutrizionisti e pediatri”, spiega ancora Raffaela Milano.
“Il
progetto ha ricevuto anche una valutazione da un ente esterno e indipendente,
coadiuvato dall’Università La Sapienza di Roma. Attraverso la somministrazione
di questionari ai genitori dei bambini e agli operatori, sono state valutate le
ricadute delle varie azioni portate avanti ed è emerso, tra l’altro, come nei
bambini coinvolti sia aumentata la propensione a fare quotidianamente attività
che implichino movimento e ci sia stato un aumento nella consapevolezza delle
scelte alimentari”.
“Mondelez
International ha tra le proprie priorità la sicurezza alimentare, la salute e
il benessere dei consumatori, il rispetto dell’ambiente e la sua sostenibilità.
In quest’ottica è fondamentale la promozione di stili di vita salutari,
dell’attività fisica, dell’equilibrio e del benessere psicologico e
dell’attenzione all’alimentazione. è proprio su quest’ultimo aspetto che
possiamo fare la differenza: in qualità di Gruppo leader globale nel mercato
dello snacking abbiamo il compito di contribuire a migliorare la vita delle
persone attraverso i nostri prodotti, attraverso il modo in cui li produciamo e
indirizzandole a seguire stili di vita più sani grazie a progetti della portata
di Pronti, Partenza, Via! Questa responsabilità si traduce in impegno costante
nelle comunità in cui operiamo e, in questa logica, si inquadra questa nostra
iniziativa al fianco di Save the Children. Sono stati raggiunti risultati
importanti in questo triennio; i bambini sono senza dubbio il bene più
prezioso, rappresentano il nostro futuro! Per questo siamo davvero lieti di
annunciare che la nostra Fondazione continuerà anche per tutto il 2014 a
sostenere e proseguire in questo eccezionale Progetto” ha dichiarato Stefano Robba Direttore Corporate Affairs Mondelez
Southern Europe.
“Il
progetto Pronti, Partenza, Via! ha un approccio olistico e coinvolge non
solo i singoli bambini ma i genitori e l’intero quartiere e comunità – ha
proseguito Robba. Come la stessa ricerca Ipsos conferma, lo ‘stare bene’
ha una forte connotazione sociale, per noi molto importante”.
Oggi
e domani (ingresso gratuito, dalle 10.00 alle 18.00) sarà anche possibile
visitare la Mostra fotografica ““Pronti, Partenza, Via!”. Le foto
sono state scattate da Francesco
Alesi in varie
città italiane e rappresentano “I luoghi
restituiti ai bambini” -
con foto delle strutture sportive, educative o degli spazi cittadini recuperati
o riqualificati -, ritratti dei bambini - nella sezione “I protagonisti del progetto”;
l’ultima parte della mostra accoglie le foto scattate dai dipendenti di Mondelēz in Italia.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel: 06.48070023-81-71
press@savethechildren.it
articolo pubblicato su www.savethechildren.it 15 01.2013
La ricerca completa è disponibile a questo link
Le
foto (con un file di didascalie e credit) della mostra sono scaricabili
Le foto (e relativo file di didascalie) con il contributo
al progetto dei dipendenti del gruppo Mondelēz in Italia sono scaricabili
a questo link.
Un b roll di
immagini è disponibile a questo link
Al seguente link un video
di 2 minuti sul progetto.
“Pronti, Partenza, Via!” è realizzato in
partnership con CSI e UISP
[1] Coerentemente con i
dati 2013 sulla popolazione generale che mettono Italia e Spagna ai primi posti
in Europa con 4 ore e 15 minuti. Fonte: eMarketer The
GlobalMediaIntelligenceReport.
[2] Il dato segna un
incremento del 18% rispetto al 2012 che va analizzato tenendo in considerazione
che esso è stato rilevato nella stagione invernale mentre la precedente rilevazione
alla vigilia dell’estate.