Carcere e droga: dalla Cassazione un atto di giustizia
di Leopoldo Grosso
Il vice presidente del Gruppo
Abele commenta la sentenza della corte di Cassazione che, per effetto di due
verdetti precedenti (tra cui la bocciatura da parte della Consulta della legge
Fini-Giovanardi) riconosce il diritto ai recidivi condannati in via definitiva
per spaccio lieve di droga, di chiedere il ricalcolo della pena.
"La sentenza della corte di Cassazione -
spiega Grosso - è stato un atto di giustizia. Ha portato a compimento il lavoro
della Corte Costituzionale che, con l'abolizione della Fini-Giovanardi ha a sua
volta assolto, nel febbraio 2014, ad un compito che avrebbe dovuto svolgere con
più incisività il Governo, avviando quell'azione di decongestionamento delle
carceri italiane che l'Europa ci chiede da tempo. Emettendo un'altra sentenza
che ribadisce il fatto che per i piccoli spacciatori recidivi possono essere
considerate le attenuanti, la Cassazione apre la possibilità, sia per le
persone condannate in primo grado, sia per chi aspetta il secondo grado di
giudizio, sia per i condannati in via definitiva, di ottenere un ricalcolo
della pena al ribasso".
"Sull'applicazione
pratica - prosegue il vice presidente del Gruppo Abele - ci sono ancora degli
aspetti da capire: non è chiaro se saranno gli avvocati a dover lavorare per
ottenere questi ricalcoli per i propri clienti, oppure se basterà un compilare
una richiesta. Altro piccolo scoglio è il margine di discrezionalità da parte
dei giudici che dovranno vagliare le richieste. Insomma, ci sarà qualche
aspetto formale da superare, ma in ogni caso, con questa sentenza, si mette in
moto una macchina che cercherà di rendere giustizia a tra circa 5-10 mila
detenuti, a seconda delle diverse stime". Proprio nel giorno della
sentenza della Cassazione, il 28 maggio, è scaduto l'ultimatum della Corte di Strasburgo
all'Italia, affinché affronti efficacemente il problema del sovraffollamento
carcerario e assicuri ad ogni persona detenuta: uno spazio minimo di 4 metri
quadrati, illuminato e pulito, nonché un numero di ore fuori dalla cella che
consentano attività sociali e rieducative all'interno del carcere. Il ministro
della Giustizia Andrea Orlando ha presentato il pacchetto di riforme stilato in
questi mesi dal nostro paese e si attende il giudizio dei vertici UE.
"A breve sapremo - conclude Grosso - se questi passi in avanti verranno
presi in considerazione ed eviteranno all'Italia il pagamento delle multe
previste".
(manuela battista)
Fonte:
gruppo
abele