Aperto uno sportello di consulenza legale nel carcere di
Regina Coeli
Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre e
Antigone aprono uno sportello di consulenza legale nel carcere romano di Regina
Coeli. Già ascoltati ben 150 detenuti
Il Dipartimento di Giurisprudenza
dell’Università degli Studi Roma Tre e l’associazione Antigone hanno aperto da
tre mesi uno sportello di informazione legale presso la Casa Circondariale
Regina Coeli di Roma. Lo sportello è parte dell’insegnamento di clinica legale
penitenziaria gestito dal prof. Marco Ruotolo e da Patrizio Gonnella.
Viene fornita gratuitamente
assistenza e consulenza legale ai detenuti in materia di esecuzione penale,
diritto penitenziario e dell’immigrazione. Lo sportello si avvale della collaborazione
di laureandi, laureati, dottorandi e dottori di ricerca in materie giuridiche,
nonché di avvocati specializzati in diritto penale e dell’immigrazione delle
associazioni Antigone e Asgi, ai quali è affidato il ruolo di tutors.
A tre mesi dall’avvio ecco un
primo bilancio: ben 50 tra studenti e tutors hanno assicurato assistenza
legale; sono stati incontrati circa 150 detenuti. Un terzo dei casi è ancora in
via di trattamento. Le questioni con cui lo Sportello si è dovuto confrontare
con maggiore frequenza riguardano il diritto dell’immigrazione (concessione e/o
rinnovo del permesso di soggiorno, richieste di asilo politico), il diritto
alla salute (accesso alle cure, accertamento dell’incompatibilità con il regime
carcerario), i trasferimenti in altre strutture, i colloqui con i familiari e
l’assistenza nella predisposizione di istanze di vario genere (espulsione come
misura alternativa alla detenzione, applicazione della disciplina della
continuazione del reato, identificazione, rilascio o rinnovo dei documenti di
identità).
Nell’ambito della sua attività,
lo sportello ha potuto instaurare rapporti con le ambasciate, i consolati
esteri, l’amministrazione penitenziaria e le diverse professionalità operanti
all’interno della Casa Circondariale.
“Si tratta di un’esperienza
importantissima da più punti di vista – dichiarano il prof. Marco Ruotolo e
Patrizio Gonnella – infatti da un lato è una straordinaria occasione formativa
per gli studenti, dall’altra assicura sostegno legale su materie molto
specifiche a tanti detenuti privi di risorse economiche.”
Tra i casi presi in carico quello di un detenuto italiano che vive con la
bombola d'ossigeno ed è in gravi condizioni di salute. Nonostante questo
rischia l'estradizione in Albania. È stata chiesta la sospensione del
provvedimento. Il detenuto in Albania deve scontare una pena di quattro anni
perché ritenuto colpevole dei reati di traffico di veicoli e falso documentale.
Il suo stato di salute è tuttavia molto grave e l'esecuzione del provvedimento
di estradizione potrebbe provocare danni irreversibili. Per tale motivo è stato
chiesto alle autorità italiane di sospendere il provvedimento a tutela della
sua salute e della sua stessa vita. Infatti è affetto da numerose e gravi
patologie (obesità, insufficienza respiratoria in trattamento con macchina
produttrice di ossigeno, ipertensione polmonare secondaria, cardiopatia
ipertensiva, ipertensione arteriosa), che lo obbligano a continue visite
mediche ed esami, nonché lo costringono a sottoporsi a cure salvavita, tra le
quali l'ossigenoterapia domiciliare e l'assunzione continua di farmaci.
Al 31 dicembre del 2014 nel
carcere romano di Regina Coeli vi erano 813 detenuti di cui 499 stranieri. I
posti letto regolamentari erano 642.
Il logo dello sportello è stato
realizzato dalla studentessa Maria Grazia Nigro della Rufa-Rome University of Fine Arts
Fonte: Antigone