Patto Salute: Conferenza Regioni a lavoro su costi standard e 'deprivazione' …

Arrivare subito alla definizione del nuovo patto della salute e trovare in tempi rapidi un accordo sul riparto degli oltre 109 miliardi del fondo sanitario nazionale, facendo registrare l'accelerazione decisiva sull'applicazione dei costi standard. Su questi punti i presidenti di Regione si sono detti tutti d'accordo nel corso della riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni che questo pomeriggio ha visto partire il confronto politico tra i ''governatori'. Ci sono ancora alcuni ostacoli da superare, come il peso da dare all'indice di deprivazione che interessa le regioni del sud, che pero' il presidente della Conferenza, Vasco Errani - oggi assente dalla riunione - e' convinto di superare anche quest'anno. Il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, ha spiegato che l'applicazione dei costi standard e del criterio di virtuosita' devono viaggiare di pari passo. ''Ma non c'e' spazio per altri tagli: tra il 2012 e il 2013 e' stato tagliato alla Regione Piemonte un miliardo. Noi stiamo rispettando il piano di rientro dal deficit sanitario e le riforme che dovevamo fare le abbiamo fatte e quindi non siamo disponibili ad ulteriori riduzioni, questo deve essere ben chiaro. Anche per il 2014 e il 2015 sono impensabili altri tagli''. Una posizione condivisa anche dal presidente del Veneto, Luca Zaia, che a margine della Conferenza, ha sottolineato che ''applicare i costi standard in sanita' oggi in Italia equivarrebbe a circa 30 miliardi di euro di risparmi, una cifra che permetterebbe di creare molti posti di lavoro. Continuiamo invece a sprecare risorse e a mettere nuove tasse. Sull'applicazione dei costi standard sono intransigente''. Piu' netta la posizione espressa dal vicepresidente della Regione Calabria, Antonella Stasi,che ha spiegato che i costi standard vanno applicati, ''ma con una metodologia che consenta a tutte le Regioni di partire da uno stesso piano, in particolare quelle commissariate in sanita'''. Inoltre la Calabria chiede che nel riparto del fondo sanitario nazionale  ''si tenga conto della deprivazione, ovvero delle condizioni socio-economiche del territorio''. E questa e' una posizione condivisa da molte Regioni del sud.  (ASCA) - Roma, 30 ott

Costi standard, frattura tra le regioni del nord e quelle del sud

- Sui tempi di applicazione dei costi standard si sancisce la frattura tra le Regioni del Nord e quelle del Sud. Condivisione totale sulla necessità di adottarli ma posizioni inconciliabili su quando e come adottarli. è quanto emerge dalla conferenza delle Regioni che oggi si è riunita sul patto per la salute, per siglare il quale è comunque indispensabile l''avvio di un percorso virtuoso attraverso la applicazione dei costi standard. La divergenza tra le Regioni del Nord, come il Veneto e il Piemonte, e il Sud come Puglia e Calabria sta nei tempi e nelle modalità. Per i presidenti delle Regioni Piemonte e Veneto Roberto Cota e Luca Zaia, entrambi della Lega Nord, non c''è nessuna disponibilità a ulteriori proroghe: "Per quanto riguarda il Piemonte - ha detto Cota - i costi standard vanno applicati perché altrimenti si corre il rischio che lo faccia qualcuno per noi, il Governo". E sulle difficoltà delle Regioni del Sud commenta: "Tutti devono adeguarsi, altrimenti è finita". Dello stesso avviso il presidente Zaia che annuncia azioni clamorose: "Siamo arrivati ai supplementari. Se non saranno attivati i costi standard, noi abbandoniamo il tavolo. La nostra- puntualizza - è una posizione di intransigenza, c''è unanimità sulla loro applicazione ma non sulla tempistica. Certo, per le Regioni che si trovano in situazioni più ''sgangherate'' - ci sono governatori che hanno trovato situazioni drammatiche - mi auguro vengano considerati i dati oggettivi e non quelli formali, soprattutto per quelle Regioni che stanno sotto piano di rientro". "Credo - continua Zaia - si possa applicare un ''soft landing'', però la ci troviamo ad affrontare una malagestione della sanità storica che riguarda alcune realtà. Ci sono i tempi per una ''digestione'': dopo di che, se non vengono applicati, noi ci alziamo dal tavolo". A rappresentare le ragioni del Sud, l''assessore alla Sanità della Regione Puglia Elena Gentile: "Abbiamo avanzato la proposta di applicare i costi standard dal 2014 perché trovandoci a novembre ci troviamo con i 10/12 del bilancio già speso. Poi c''è la necessità di valutare le situazioni da territori a territori: quanta popolazione, quanti anziani, quanti diabetici. La decisione è stata rimandata alla prossima settimana . Bisogna trovare un equilibrio". "Tutti d''accordo sui costi standard - assicura Paolo Frattura, presidente del Molise che oggi ha presieduto in assenza di Vasco Errani - che partiranno dal 2014 con una proposta delle Regioni. E per quanto riguarda il 2013 ci confronteremo per un ulteriore approfondimento per arrivare entro la settimana a una nostra proposta" (Public Policy) - Roma, 30 ott

Sanita': assessore Puglia, su costi standard non c'e' intesa su tempi

"Le Regioni del Centro Nord sono decise a rendere efficaci i costi standard gia' dal 2013. Altre, soprattutto del Sud, ritengono che non possono essere applicati gia' dal 1 novembre, quando la gran parte dei bilanci regionali sono gia' stati investiti". Lo afferma l'assessore alla Sanita' della Regione Puglia, Elena Gentile, al termine della Conferenza delle Regioni. "Tuttavia - aggiunge l'assessore - i costi standard vanno applicati. E' giusto ed opportuno". Roma, 30 ott. (Adnkronos Salute) -


 
 

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