Welfare generativo e azioni a corrispettivo sociale PROPOSTA DI
LEGGE.
La proposta di legge sul welfare generativo (vedi allegato) nasce
dall’esigenza di definire e regolare le azioni di rigenerazione e rendimento
delle risorse messe a disposizione dal sistema di welfare, responsabilizzando i
destinatari di interventi di sostegno economico o ad esso equivalente.
Le persone destinatarie di aiuti di welfare possono realizzare
azioni a corrispettivo sociale a vantaggio della collettività. Con
l’espressione «corrispettivo sociale» si intendono tutte quelle attività
finalizzate a rafforzare i legami sociali, a favorire le persone deboli e
svantaggiate nella partecipazione alla vita sociale, a promuovere i patrimoni
culturali e ambientali delle comunità e, più in generale, ad accrescere il
capitale sociale nei territori. Si verrebbero così a configurare le condizioni
per superare la condizione di assistito così che ogni persona, realizzando
azioni solidali promosse da soggetti pubblici e privati secondo le modalità
indicate dalla proposta di legge, possa contribuire al perseguimento del
benessere della propria comunità e del proprio territorio.
L’auspicio della proposta è di provocare «nei legislatori» un
concreto interesse verso la definizione giuridica e la sperimentazione di
soluzioni di welfare generativo, fondate non solo sulla raccolta e
redistribuzione delle risorse, ma sulla loro valorizzazione, messa a rendimento
e rigenerazione, con il concorso al risultato delle persone e delle comunità
locali.
L’articolato è commentato nel volume «Cittadinanza
generativa. La lotta alla povertà. Rapporto 2015», edito dal Mulino,
con contributi che ne approfondiscono le potenzialità e le prospettive di
attuazione.
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