Istat: Diseguaglianze nella speranza di vita per livello di
istruzione
Per la prima volta in Italia è possibile disporre delle
tavole di mortalità e delle speranze di vita secondo il livello di istruzione,
della popolazione residente per genere ed età. Si tratta di un rilevante
contributo nell'analisi dell'impatto che le condizioni socio-economiche hanno
sulla mortalità.
Tale risultato è stato conseguito attraverso
l'integrazione tra gli archivi Istat dell'"Indagine su decessi e cause di
morte" del 2012 e del Censimento della popolazione e delle abitazioni del
2011, implementando una procedura di record-linkage individuale. L'analisi della
performance della procedura di record-linkage per le principali variabili
demografiche ha evidenziato in generale una omogeneità per genere (maschi 94,8
per cento e femmine 94,1 per cento), titolo di studio (superiore al 94 per
cento per tutti i livelli di istruzione) ed età (tra l'88 per cento per la
classe 25-34 anni ed il 95,5 per cento per la classe di età 75-84 anni).
Per stimare le diseguaglianze nella mortalità è stato
quindi possibile utilizzare l’informazione del livello di istruzione nel
censimento sia per le persone decedute che per la popolazione complessiva. La
quota di individui deceduti che non si sono accoppiati con i dati del
censimento, per i quali è disponibile solo l'informazione del livello di
istruzione presente sulla scheda di morte, è stata ridistribuita per livello di
istruzione applicando un fattore di ponderazione che tiene conto della
distribuzione del titolo di studio osservata in entrambe le fonti per i decessi
linkati (cfr. Nota metodologica).
La procedura adottata ha quindi reso possibile fornire,
per singola età, le probabilità di morte e la speranza di vita in funzione del
livello di istruzione conseguito. I parametri biometrici per livello di
istruzione sono direttamente confrontabili con i valori della tavola di
mortalità del 2012 già diffusa dall'Istat (http://demo.istat.it/unitav2012/note.html – cfr. Nota metodologica).
Tra gli uomini, rispetto alle donne, è più netto lo
svantaggio per diseguaglianze nel titolo di studio. Le distanze più marcate
nella speranza di vita alla nascita rispetto a chi ha conseguito una laurea o
titoli superiori si osservano tra gli uomini con un titolo di studio basso
(nessun titolo o licenza elementare) con una differenza di 5,2 anni. Per le
donne la differenza nella speranza di vita per titolo di studio, sempre alla
nascita, è invece di 2,7 anni. L'effetto del titolo di studio si mantiene
rilevante anche in età anziana (65 anni) con un vantaggio per uomini e donne
con titolo di studio elevato rispettivamente di 2,2 e 1,3 anni di vita.
Il lavoro fin qui svolto costituisce il primo passo per
studiare le diseguaglianze sociali nella mortalità. Avvalendosi delle
informazioni presenti nel censimento saranno possibili ulteriori analisi per
studiare l'impatto sulla mortalità di altri fattori socio-economici.
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