Focolaio di E.
coli produttore di
Shiga tossina associato a sindrome emolitico-uremica in Romania e Italia: la
valutazione congiunta Efsa-Ecdc
Rosangela Tozzoli, Alfredo Caprioli,
Gaia Scavia – Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza
alimentare, Laboratorio nazionale ed europeo di riferimento per E.coli, Iss
A seguito del grave focolaio di Escherichia
coli produttore di
Shiga tossina (STEC) associato a sindrome emolitica uremica (SEU) che ha
colpito la Romania causando tre decessi e con un caso collegato in l’Italia tra
febbraio e marzo 2016, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo
delle malattie (Ecdc) e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa)
presentano una valutazione del rischio. Il documento congiunto, pubblicato da Efsa-Ecdc il 5
aprile scorso, riferisce infatti un totale di 25 casi (in particolare bambini
piccoli), 19 dei quali hanno sviluppato SEU.
Le
informazioni raccolte dalle indagini epidemiologiche – a cui hanno collaborato
anche il Laboratorio nazionale ed europeo di riferimento per E. coli e il Registro italiano SEU dell’Istituto superiore di sanità
(Iss) – indicano come possibile fonte dell’infezione uno stabilimento di
produzione di latticini in Romania ma, essendo stati individuati diversi ceppi
di STEC, è possibile che siano presenti più fonti di contaminazione.
Il
focolaio epidemico è ormai in fase di esaurimento e non si segnalano casi
recenti in Romania. Resta tuttavia l’allerta nei diversi Paesi Ue che hanno
importato i latticini rumeni. Le autorità nazionali di sicurezza alimentare
hanno ritirato gli alimenti sospetti ma, considerando che prodotti
potenzialmente contaminati potrebbero essere ancora presenti in case private e
considerando che l’esatta fonte di contaminazione non è stata ancora
individuata, è possibile che si verifichino altri casi potenzialmente collegati
al focolaio in Romania.
Il rapid outbreak assessment inoltre sottolinea che, per limitare
la diffusione dell’infezione e agire tempestivamente, è importante che gli
Stati membri Ue implementino il monitoraggio di SEU e infezioni da STEC,
segnalando eventuali nuovi casi all’Epidemic Intelligence Information System
for food- and waterborne diseases (Epis-Fwd).
Per approfondire
consulta:
Fonte: EPICENTRO/ISS