Errani assolto:
"pagato un prezzo altissimo"
Bonaccini:
"abbiamo bisogno di una personalità come la sua"
L'ex presidente della Regione
Emilia-Romagna Vasco Errani (per un decennio anche al vertice della Conferenza
delle Regioni) il 21 giugno è stato assolto nell'appello bis del processo
“Terremerse”. Dopo la condanna nel primo appello, Errani diede le dimissioni da
Presidente della Regione. Assolti anche due dirigenti regionali, confermando la
sentenza del gup del 2012.
“Finalmente è finita. Con questa sentenza
di assoluzione si chiude una lunga vicenda processuale che forse non avrebbe
dovuto nemmeno aprirsi. Si afferma così in modo definitivo la verità".
Così Vasco Errani, con una nota su Facebook, commenta la sentenza della Corte
di Appello di Bologna. “Ho pagato un prezzo altissimo e ciò per altro ha
coinvolto un'importante istituzione come la Regione Emilia-Romagna. Sono stati
lunghi anni di sofferenza per me e per i miei familiari, sofferenza alleviata
soltanto dalla solidarietà e stima che ho sentito intorno a me e per questo
ancora una volta ringrazio tutte e tutti", scrive Errani che, in un altro
passaggio del post si dice “orgoglioso di avere sempre avuto un comportamento
corretto e coerente di lealtà e pieno rispetto delle istituzioni che per me
vengono sempre prima delle vicende, anche le più ingiuste, che coinvolgono una
persona”.
Per Errani "è chiarissimo che nulla
potrà mai cancellare la sofferenza di questi anni, perché quando ingiustamente
è in discussione l'onesta, che viene prima di ogni altra cosa, vivi un dolore
intimo, interiore che è impossibile dimenticare. Non ho rancori né
recriminazioni da fare, spero soltanto che anche da questa vicenda possa venire
uno stimolo ad una riflessione nell'interesse del Paese, lontano dalle
strumentalizzazioni, nel pieno rispetto di ogni istituzione e dei diritti e
doveri di tutti. Oggi - è la conclusione - io e la mia famiglia siamo felici”.
Un abbraccio a Errani e alla sua famiglia
per l'assoluzione e l'augurio che “possa essere richiamato al servizio del Pd,
del Paese non lo so…dove si decida ma abbiamo bisogno di una personalità come
Errani”. A dirlo è il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini,
dopo l'assoluzione di Errani. Bonaccini, che
ha sottolineato il “gesto non dovuto” fatto da Errani di dimettersi dopo la
condanna nel primo appello ("credo che in un'Italia in cui c'è qualcuno
che dice che i politici son tutti uguali questo fa la differenza. Vorrei non lo
si dimenticasse per il futuro") ha aggiunto: "Adesso aspettiamo che
torni a darci una mano perché credo sia una delle espressioni migliori della
classe dirigente che il Pd può mettere in campo".
Sul dove (Partito o governo), Bonaccini
non si è sbilanciato: “la decisione non compete a me, né voglio dare
suggerimenti. Quello che so è la stima reciproca così profonda tra Renzi ed
Errani. Renzi, quando Vasco venne condannato, disse di avere piena fiducia nel
suo lavoro e nella sua onestà. Mi auguro che possa essere richiamato al servizio
del Pd”.
E l’ex Presidente - intervistato sulle
pagine di Repubblica Bologna – già assicura “torno a fare politica. Per due
anni credo di aver tenuto botta bene, psicologicamente intendo. Mi ero dato un
profilo di atteggiamento mentale al quale attenermi e a quello sono rimasto
fedele. Quando però undici giorni fa mi hanno spostato la sentenza a oggi, sono
crollato. Sono stati gli undici giorni più lunghi della mia vita. Non finivano
più”.
L'uomo che viene da più parti indicato
come uno dei pochi, ora, capace di mediare tra le varie anime del Pd, ragiona
di “contenuti” e non di “poltrone”. “C'è una destra che sotto varie forme
avanza e c'è un partito, il nostro, che deve ritrovare e riaffermare la sua
identità e la sua capacità di innovazione. Questi sono i contenuti che
interessano a me, e per questi lavorerò, non so da quale posizione, per me non
è importante”. Parlando infine di Milano e Bologna spiega che “Merola e Sala
sono diversi, ma la politica che gli si costruisce intorno può essere la stessa
e può funzionare ovunque”.
Fonte: Regioni.it 2967
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