Il fondo per la non autosufficienza negli anni 2007 – 2015: troppo forti disparità fra territori e poca integrazione

Dalle conclusioni (pagine da 99 a 101) : “Le regioni, sulla base delle indicazioni contenute nella l. n. 162/1998, nel corso di questi ultimi anni hanno testato e messo alla prova una progettualità finalizzata all’assistenza indiretta, all’incentivazione della domiciliarità e, seppur in modo minimale, al supporto a percorsi di autonomia personale.

1. Come riconosciuto dal Ministero del lavoro, le esperienze di cui si è detto hanno avuto un indubbio valore di innovazione sociale e pur tuttavia sono emerse criticità relative alla programmazione degli interventi.

Innanzitutto, si sono determinati sensibili disallineamenti tra le regioni, ma anche all’interno delle stesse tra comuni e comuni, talvolta enfatizzati dalla complicanza di mantenere le buone prassi, laddove esistente, attivate nel lustro passato, a causa forse anche delle riduzioni dei finanziamenti dei fondi sociali degli ultimi anni.

Più in particolare, per come è stato fatto rilevare anche nel Programma d’azione 2015 nell’individuazione della platea degli “aventi diritto”, si sono spesso adottati criteri sanitari più che elementi di valutazione del rischio di esclusione, mentre è tuttora rilevante il peso della mancata unificazione e concertazione degli interventi (sociali, educativi, sanitari e socio-sanitari).” … leggi tutto il Rapporto


 
 

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