Gratta e perdi: Anziani, fragilità e gioco d'azzardo
La fotografia classica della
solitudine dell’anziano lo mostra a guardare tristemente la strada dalla
finestra di casa; oppure seduto su una panchina ai giardini. La foto più
gentile lo vede a spasso col cane. Ora si aggiunge un nuovo scatto: su uno sgabello,
ipnotizzato da una slot-machine, nella semioscurità in fondo a un bar.
Pensionamento, vedovanza, mancanza o lontananza dei
figli provocano spesso l’isolamento, da cui origina un sentimento di
solitudine, che a sua volta funge da incubatore a uno stato di depressione. Se
il lungo tempo libero non viene in qualche modo impegnato e valorizzato,
rischia di essere solo un “tempo vuoto”. Riuscire a passare il tempo, a
trascorrere bene la giornata, può voler dire cercare soddisfazioni momentanee,
rifornirsi di piccoli piaceri, producendo sensazioni che almeno per qualche
istante consentano di aprire un varco nel muro della noia. … leggi su Dors