Health at a Glance Europe 2016: IV edizione del rapporto
sullo stato di salute e dei servizi sanitari europei
La quarta edizione di “Health at a Glance: Europe 2016” presenta
indicatori chiave per la valutazione dei sistemi sanitari e della salute dei 28
paesi dell'UE, di 5 paesi candidati all'UE e di 3 paesi dell'EFTA.
Vai
alla pagina web Heath at a Glance 2016
Abstract in italiano:
Perché vi sia un miglioramento dello stato di salute della
popolazione ed una riduzione delle disuguaglianze in ambito sanitario nei paesi
dell'UE, è necessaria una maggiore efficienza in termini di prevenzione e di
assistenza
Dal 1990 l'aspettativa di vita negli
Stati membri dell'UE è aumentata di oltre sei anni, passando da 74,2 anni nel
1990 a 80,9 anni nel 2014; eppure permangono disuguaglianze sia tra un paese e
l'altro che all'interno dei singoli paesi. Nei paesi dell'Europa occidentale
che vantano la più elevata aspettativa di vita, si continua a vivere oltre otto
anni in più in media rispetto a quanto accade nei paesi dell'Europa centrale ed
orientale caratterizzati dai livelli di aspettativa di vita più bassi. Inoltre,
all'interno dei singoli paesi permangono forti disuguaglianze in termini di
salute e di aspettativa di vita tra i soggetti che vantano livelli di
istruzione e di reddito più elevati e quelli più svantaggiati. Ciò è in gran
parte dovuto ad una diversa esposizione ai rischi per la salute, ma anche a
disuguaglianze nell'accesso ad un'assistenza di qualità elevata.
Nel 2013, nei paesi dell'UE, più di 1,2 milioni di persone
hanno perso la vita a causa di malattie e lesioni che avrebbero potuto essere
evitate mediante migliori politiche di sanità pubblica e di prevenzione o
grazie ad una più tempestiva ed efficiente assistenza sanitaria. È necessario
prevedere una vasta gamma di azioni per far fronte ai molteplici fattori di
rischio ambientale e comportamentale che sono all'origine dei decessi prematuri
dovuti a malattie quali l'infarto acuto del miocardio (attacco cardiaco), il
cancro ai polmoni, l'ictus, dei decessi legati al consumo di alcol e di altri
potenzialmente evitabili. Nella maggior parte dei paesi dell'UE sono stati
compiuti considerevoli progressi per quanto riguarda la riduzione del consumo
di tabacco, grazie all'effetto congiunto di campagne di sensibilizzazione,
regolamentazioni e tassazione. Ciononostante, nei paesi dell'UE, più di un
adulto su cinque continua a fumare quotidianamente. È inoltre necessario
intensificare gli sforzi volti a contrastare il consumo nocivo di alcol e
l'obesità, questioni di sanità pubblica per le quali si osserva un tendenziale
aumento in molti paesi dell'UE. Nel 2014, nei paesi dell'Unione, per più di un
adulto su cinque è stato rilevato abuso di alcol almeno una volta al mese.
Nello stesso anno, nei paesi dell'UE, un adulto su sei in media è risultato
affetto da obesità, contro un dato di uno su nove nel 2000.
Nel complesso, la qualità dell'assistenza è migliorata
nella maggior parte dei paesi dell'UE, ma permangono disuguaglianze. I
progressi compiuti nella cura di affezioni potenzialmente letali quali
l'infarto cardiaco, l'ictus e diversi tipi di cancro hanno generato un aumento
dei tassi di sopravvivenza, tuttavia in molti paesi vi sono ancora margini di
miglioramento per quanto concerne l'attuazione delle migliori prassi nella cura
delle malattie acute e croniche.
Garantire
l'accesso universale all'assistenza è essenziale al fine di ridurre le
disuguaglianze in ambito sanitario
Il costante miglioramento dello stato
di salute della popolazione e la riduzione delle disuguaglianze in ambito
sanitario possono essere ottenuti anche garantendo l'accesso universale ad
un'assistenza di qualità elevata. La copertura sanitaria universale (o quasi)
per una serie di servizi sanitari di base è stata ottenuta nella maggior parte
dei paesi dell'UE. Tuttavia, si registra che nel 2014, in quattro paesi dell'UE
(Cipro, Grecia, Bulgaria e Romania), oltre il 10% della popolazione non
disponeva di un'assistenza sanitaria regolare.
Garantire che l'intera popolazione sia coperta da
assistenza sanitaria pubblica (o privata) è un valido indicatore di accesso, ma
non è da ritenersi sufficiente. Inoltre, la gamma dei servizi prestati e il
grado di compartecipazione ai costi degli stessi possono avere notevole impatto
sulle spese vive a carico dei pazienti e sull'accessibilità finanziaria. Nella
maggior parte dei paesi dell'UE, la percentuale di popolazione per cui si
registrano esigenze sanitarie insoddisfatte per ragioni economiche è alquanto
bassa ed è diminuita negli anni che hanno preceduto la crisi economica, ma è
aumentata dal 2009 in molti paesi, in particolare nel caso dei nuclei familiari
appartenenti alle fasce di reddito più basso. Nel 2014, nei paesi dell'UE, i
meno abbienti avevano una probabilità dieci volte in media superiore a quella
dei più abbienti di incorrere in esigenze mediche insoddisfatte per motivi
economici. L'eventuale aumento delle esigenze sanitarie insoddisfatte può
provocare un aggravamento dello stato di salute della popolazione colpita,
accrescendo le disuguaglianze sul piano sanitario.
Per garantire un accesso effettivo all'assistenza
sanitaria occorre che il numero e la combinazione degli operatori sanitari
presenti in diverse regioni geografiche del paese siano sufficienti. Dal 2000,
il numero dei medici pro capite è aumentato del 20% in media (passando da 2,9
medici ogni mille abitanti nel 2000 a 3,5 nel 2014) nella quasi totalità dei
paesi dell'UE. Tuttavia, il numero dei medici specialisti è cresciuto più
rapidamente rispetto a quello dei medici generici, tanto che attualmente, nei
paesi dell'UE, per ogni medico generico si contano più di due medici
specialisti. In molti paesi si osservano persistenti o crescenti difficoltà relative
alla diseguale distribuzione geografica dei medici, la cui assistenza risulta
spesso di difficile accesso agli abitanti delle zone rurali e periferiche.
Negli ultimi anni, molti paesi dell'UE hanno adottato misure volte a rafforzare
l'accesso universale all'assistenza sanitaria di base, qualunque sia il luogo
di residenza, al fine di ridurre le disuguaglianze in termini di accesso e di
evitare ricoveri ospedalieri non necessari.
Rafforzare la
resilienza, l'efficienza e la sostenibilità dei sistemi sanitari
L’invecchiamento demografico ed i
rigidi vincoli di bilancio renderanno necessari profondi adeguamenti dei
sistemi sanitari dei paesi dell'UE al fine di migliorare la qualità
dell'invecchiamento e di rispondere, in un'ottica maggiormente integrata ed
incentrata sul paziente, alle crescenti e mutevoli esigenze nel campo
dell'assistenza sanitaria. In media, nei paesi dell'UE, la percentuale della
popolazione di età superiore ai 65 anni è passata da meno del 10% nel 1960 a
quasi il 20% nel 2015 e sembrerebbe destinata ad aumentare fino a sfiorare il
30% nel 2060. Attualmente i dati suggeriscono che circa 50 milioni di cittadini
dell'UE siano affetti da due o più malattie croniche e che la maggior parte
degli stessi sia di età superiore ai 65 anni.
Nel 2015 la spesa sanitaria è stata pari al 9,9% del PIL
nell'Unione europea nel suo complesso, a fronte dell'8,7% registrato nel 2005.
Nei prossimi anni la spesa sanitaria in rapporto al PIL sembra destinata a
crescere in tutti i paesi, principalmente a causa dell'invecchiamento
demografico e della diffusione di nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche.
I governi dovranno affrontare pressioni sempre maggiori al fine di rispondere
alle crescenti esigenze di assistenza a lungo termine.
Nel momento in cui i paesi dell'UE raccoglieranno tali
sfide, sarà necessario migliorare ulteriormente la pianificazione e
l'organizzazione dei servizi al fine di potenziare la resilienza dei sistemi
sanitari, in modo da poter rispondere alle nuove esigenze con la massima
efficienza. Inoltre, i sistemi sanitari dovranno continuare ad essere
sostenibili sul piano finanziario. Al fine di soddisfare le crescenti richieste
a fronte di risorse limitate, sarà fondamentale raggiungere migliori livelli di
efficienza nella spesa ospedaliera e farmaceutica, nonché nell'amministrazione
e in altre voci di spesa sanitaria. Per molti dei miglioramenti da apportare ai
sistemi sanitari saranno necessari almeno alcuni investimenti iniziali.
Parallelamente alla riflessione dei paesi su come meglio distribuire le spese
sanitarie supplementari, sarà fondamentale mantenere un buon equilibrio tra gli
investimenti nelle politiche tese a migliorare la salute pubblica e la prevenzione
e in quelle volte a migliorare l'accesso, la qualità e l'efficienza
dell'assistenza sanitaria.
Monitoraggio e
miglioramento dello stato della salute nell'UE
La relazione Uno sguardo alla sanità: Europa 2016 presenta
le più recenti tendenze in materia di salute e di sistemi sanitari nei 28 Stati
membri dell'UE, in 5 paesi candidati e in 3 paesi dell'Associazione europea di
libero scambio. È il frutto di un più stretto rapporto di collaborazione tra
l'OCSE e la Commissione europea volto ad accrescere le conoscenze in materia di
salute a livello nazionale ed unionale nel quadro della nuova strategia della
Commissione sullo stato di salute nell'UE ( http://ec.europa.eu/health/state ).