ISEE: chiarimenti da INPS e Ministero del lavoro

Il 5 maggio scorso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l’INPS hanno diramato un documento che intende fornire le risposte alle domande più frequenti in materia di applicazione delle più recenti disposizioni sull’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.

I quesiti sono stati raccolti dalla Consulta nazionale dei CAF (Centri di Assistenza Fiscale) che rappresentano il riferimento principale per milioni di cittadini nella redazione della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) alla base del calcolo dell’ISEE.

Nel quadro generale delle competenze, sinteticamente: il Ministero fisse le regole amministrative; i CAF, sulla base di moduli approvati dal Ministero, inseriscono i dati richiesti nel sistema informatico dell’INPS; quest’ultimo produce la dichiarazione ISEE estraendo dai propri database e da quelli dell’Agenzia delle entrate i dati già disponibili (esempio prestazioni assistenziali come l’indennità di accompagnamento o la pensione). Inoltre l’INPS, in accordo con l’Agenzia delle entrate, effettua controlli sulle dichiarazioni reddituali e patrimoniali (vero elemento di forza del nuovo ISEE).

In sede di prima applicazione, come era prevedibile data la complessità dello strumento, le difficoltà e le incertezze applicative sono numerose, tant’è che lo stesso decreto istitutivo del nuovo ISEE (Decreto 159/2013) ha previsto un tavolo di monitoraggio che si sta per insediare.

Il documento informativo emesso il 5 maggio 2015 fornisce alcune prime risposte divise per ambiti (reddituale, patrimoniale, mobiliare e immobiliare) e su diversi aspetti.

Alcune domande/risposte sono di diretto interesse per le persone con disabilità (FC4_2, FC4_12, FC4_3, FC7_1, V_8).

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