L’Unione fa la
scuola: lo sciopero del 20 maggio per rinnovare i contratti cambiare la legge 107
VIDEO School Wars: firma la speranza
Lavoratori di
nuovo in sciopero il 20 maggio contro le mancate risposte del governo. Blocco
dei contratti, precariato e valorizzazione del lavoro tra i motivi
dell'agitazione. Molti dei temi sono intrecciati con i nodi più critici della
"Buona Scuola".
L’unione fa la scuola. Dopo la grande
mobilitazione del 5 maggio 2015,
a un anno di distanza e senza che dal governo sia arrivata alcuna risposta, i
sindacati tornano a scioperare il 20 maggio. Previsti anche cortei e
manifestazioni in tutto il paese. Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals
Confsal chiamano i lavoratori alla protesta per il mancato rinnovo del
contratto nazionale fermo da sette anni (nonostante le prese di posizione di
Corte Costituzionale e Tribunale di Roma), per il lavoro precario – ancora
diffusissimo nonostante gli annunci – e per la valorizzazione della professione
docente. Ma sul piatto ci sono anche le questioni legate al personale Ata e ai
dirigenti scolastici.
Tutti temi che si intrecciano con
quelli legati più in generale al sottofinanziamento dell’istruzione pubblica
(-5,9 per cento rispetto alla media dei paesi Ocse) e alle novità
contestatissime recate dalla cosiddetta Buona Scuola, rispetto alla quale un
gruppo nutrito di sindacati e associazioni sta raccogliendo le firme per
quattro referendum abrogativi di alcuni degli aspetti più controversi della
norma. Il referendum va a scuola.
Contratto: quanto pesa il blocco
Precari
Ata
e dirigenti
La
“buona scuola”
Non va
dimenticato, infine, che il 20 maggio scioperano e protestano, per motivi
simili a questi (a partire dal blocco contrattuale) anche i lavoratori di università, ricerca e Afam,
mentre il 19 maggio hanno protestato gli addetti degli asili nido e
i lavoratori del Miur: insomma,
tutto il mondo dell’istruzione è in fermento e chiede risposte che continuano a
non arrivare
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