"Liberi tutti!". Dossier Caritas sulla salute mentale e la dignità dei malati

In occasione del 10 ottobre, la Giornata mondiale della Salute Mentalevoluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, Caritas Italiana pubblica il suo nono Dossier, dal titolo "Liberi tutti! Salute mentale: non gabbie ma dignità per i malati" (.pdf).

Il Dossier analizza il tema della salute mentale prima a livello internazionale, poi Europeo, con un dettaglio sulla situazione nel Balcani ed in particolare in Serbia e Montenegro. Un ampio spazio è riservato ai dati Caritas e alle testimonianze e proposte dal territorio, nonchè all'impegno di Caritas Italiana, Caritas Serbia e Caritas Montenegro. «La salute mentale in Europa - si legge nel documento - rappresenta una delle più significative sfide relative alla sanità pubblica: i disturbi mentali colpiscono il 27% della popolazione europea ogni anno. Eppure la spesa pubblica media annua pro-capite nel mondo per le cure oscilla dai 2 dollari per i Paesi con reddito medio-basso ai 50 dollari per i Paesi ad alto reddito». «In molti Paesi europei la risposta è l’internamento in strutture manicomiali, luoghi formalmente di “cura” ma dove prevalgono l’isolamento dalla società, a volte la violazione di basilari diritti umani e terapeutici. Si tratta di luoghi inadatti alla terapia perché sovraffollati, fatiscenti, di contenzione. Anche chi vive fuori dal manicomio soffre di durissime forme di esclusione sociale e lavorativa: spesso senza casa, senza un rapporto con la famiglia, vittima di stigma e pregiudizi. Occorre ascoltare il grido di dolore nascosto, porre al centro la persona umana, riconoscere che ogni persona è un valore e ha bisogno di relazione», spiega ancora il Dossier.

Il Dossier segue quelli già pubblicati negli scorsi mesi e dedicati i temi della crisi in Grecia, del conflitto in Siria, della condizione dei carcerati ad Haiti, dello sfruttamento lavorativo in Asia, della condizione giovanile in Bosnia ed Erzegovina, dell'immigrazione a Gibuti, dei cristiani perseguitati in Iraq e sullo sfruttamento ambientale nella Repubblica del Congo.

Fonte: Caritas Italiana


 
 

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