“Liberi dal gioco d’azzardo”.
Presentata la campagna di sensibilizzazione di “Mettiamoci in gioco”
Spot tv e radio, manifesti, locandine, vetrofanie, rotair e banner che verranno diffusi in tutta
Italia dalle organizzazioni aderenti e dai Comuni che vorranno partecipare. Rafforzata la presenza su Facebook e aperto un account Twitter
“Liberi dal gioco d’azzardo. Con l’azzardo ti giochi la vita”: questo
lo slogan della campagna di comunicazione presentata oggi alla stampa, a Roma
presso la Sala della Mercede, da “Mettiamoci in gioco” – la Campagna nazionale
contro i rischi del gioco d’azzardo promossa da Acli, Ada, Adusbef, Anci, Anteas, Arci, Associazione Orthos,
Auser, Aupi, Avviso Pubblico, Azione Cattolica Italiana, Cgil, Cisl, Cnca,
Conagga, Ctg, Federazione Scs-Cnos/Salesiani per il sociale, Federconsumatori,
FeDerSerD, Fict, Fitel, Fp Cgil, Gruppo Abele, InterCear, Ital Uil, Lega
Consumatori, Libera, Scuola delle Buone Pratiche/Legautonomie-Terre di
mezzo, Shaker-pensieri senza dimora, Uil, Uil
Pensionati, Uisp. All’incontro hanno partecipato, tra gli
altri, il deputato Paolo Beni e l’art director della campagna di
comunicazione Mauro Terlizzi.
L’iniziativa si propone di
sensibilizzare l’opinione pubblica decostruendo i messaggi illusori di “vincite
facili” diffusi dall’industria dell’azzardo. Sono stati realizzati due spot tv e due spot radio (con protagonisti
rispettivamente un uomo e una donna), un manifesto, due locandine, una vetrofania, un cartello rotair, un banner per i siti, immagini
coordinate per Facebook e Twitter. Per il lancio della campagna
di comunicazione, Mettiamoci in gioco ha attivato anche un proprio account Twitter e sta per aprire pagine Facebook locali co-gestite con i
Coordinamenti regionali della Campagna.
“Il messaggio che lanciamo con questa campagna di sensibilizzazione”,
spiega don Armando Zappolini, portavoce di Mettiamoci in gioco, “è molto
chiaro: attenzione, non fatevi abbindolare dalla pubblicità dei giochi
d’azzardo. Non avete ‘quasi vinto’ e non ‘vincerete facile’. Anzi, è vero
piuttosto che ‘più giochi più perdi, è matematico’, come diciamo nei nostri
materiali di comunicazione. E il consumo di azzardo può dar luogo ad abuso e
dipendenza, con conseguenze molto negative per sé, per le persone che ci sono
accanto, per la società. Per raggiungere l’opinione pubblica punteremo, prima
di tutto, sui mezzi e sulle strutture delle organizzazioni che aderiscono alla
Campagna a livello nazionale e locale. Ogni aderente si impegna a far circolare
i materiali della campagna all’interno della propria rete, nei luoghi e negli
incontri che organizza a tutti i livelli. Insomma, invece di investire soldi
per acquistare spazi pubblicitari, scommettiamo sulle relazioni sociali,
sulla mobilitazione delle nostre organizzazioni, dei nostri soci e volontari.
Ma rivolgiamo un invito particolare a unirsi a noi anche ai Comuni, da
quelli più piccoli alle città metropolitane: promuoviamo insieme un messaggio
forte rivolto ai cittadini.”
“L’impegno che mettiamo in questa campagna di comunicazione”, continua
don Zappolini, “è però anche un appello lanciato alle Istituzioni e alla
politica: suona la campanella, è ora di prendere decisioni precise e
coraggiose, a cominciare dall’approvazione della prima legge quadro sul gioco
d’azzardo in Italia, da quanto sarà
contenuto in materia nella legge delega fiscale e dal riconoscimento,
finalmente, del gioco d’azzardo patologico nei Livelli essenziali di assistenza
garantiti dallo Stato, per i quali vanno stanziate risorse economiche
aggiuntive rispetto a quelle ora previste nel Fondo sanitario. Ogni persona che
ha problemi di dipendenza deve poter contare su un aiuto professionale e
facilmente accessibile da parte dei servizi pubblici e del terzo settore
accreditato.”
IL FENOMENO. Il
gioco d’azzardo ha conosciuto un successo travolgente nel nostro paese, tra i
primi al mondo per consumo di giochi. Si è passati da un fatturato di 24,8
miliardi di euro nel 2004 agli 88,5 miliardi del 2012. Solo nel 2013 vi è stato
un leggero calo del fatturato, fermatosi a 84,7 miliardi, probabilmente per la
dura crisi economica che sta attraversando il paese. Il 56,3% del fatturato
viene dagli “apparecchi” (slot machine e vlt), ma è in significativa ascesa il
gioco on line.
È importante notare che al crescere del fatturato
non è seguito un maggior introito per lo stato (sotto forma di tasse). Nel
2004, l’erario ha incassato dall’azzardo 7,3 miliardi di euro (pari al 29,4%
del fatturato complessivo), mentre nel 2013 ha registrato un’entrata di 8,1
miliardi (pari al 9,5% del fatturato, nel 2013 era stato addirittura il 9%).
Dunque, una cifra non indifferente per le finanze pubbliche, ma molto più bassa
del giro d’affari attivato dal settore, con le sue pesanti ricadute sociali e
sanitarie che comportano un notevole dispendio di risorse economiche per farvi
fronte.
Il Cnr stima in 17 milioni (42% delle persone
residenti in Italia tra i 15 e i 64 anni) il numero di coloro che hanno giocato
almeno una volta in un anno, in 2 milioni gli italiani a rischio minimo e in
circa un milione i giocatori ad alto rischio (600-700mila) o già patologici
(250-300mila).
Guarda gli spot tv e ascolta gli spot radio: https://www.youtube.com/channel/UC3Zu52d5EKZgwEErgvgrxBA
Roma, 14 novembre 2014
Info:
Mariano Bottaccio
cell. 329 2928070
Giusy
Colmo
cell. 348 2819301
www.mettiamociingioco.org
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