Aumento di mortalità
nel 2015 ? Prudenza nell’interpretazione, il dossier di Epicentro
Dopo la pubblicazione a dicembre 2015 da
parte dell’Istituto nazionale di statistica (Istat), dei dati di bilancio
demografico mensile della popolazione residente per il periodo gennaio-ottobre 2015 e a seguito del dibattito che hanno
suscitato sulla stampa nazionale riguardo a un ipotizzato eccesso di mortalità
relativo al periodo in esame, EpiCentro propone una lettura ragionata di quanto
è successo.
I
dati sotto i riflettori
L’Istat, per i primi otto mesi del 2015,
riporta attualmente 45.172 decessi in più rispetto quelli osservati nello
stesso periodo nel 2014. Un aumento dell’11,3% che, se applicato anche sui
quattro mesi restanti (settembre-dicembre 2015, assumendo lo stesso
incremento), porterebbe alla stima di un aumento di oltre 67.600 morti a fine
2015.
Prima di analizzare la discussione originata da questi
numeri è importante sottolineare che, come chiarito dall’Istituto di statistica
il 28 dicembre in un comunicato stampa (pdf
292 kb) in cui si invita alla prudenza nell’interpretazione, i dati in
questione (aggregati sulla popolazione residente, per sesso) derivano
dall’acquisizione da parte dell’Istat delle registrazioni trasmesse mensilmente
dalle anagrafi comunali (che vengono periodicamente aggiornate/rettificate dai
Comuni nel corso dell'anno) e sono da considerarsi provvisori e parziali fino alla validazione annuale. Tali
informazioni consentono all’Istat di elaborare il cosiddetto bilancio
demografico.
Ma cosa è il bilancio demografico?
I dati di bilancio demografico
forniscono indicazioni sulla consistenza numerica di una determinata
popolazione per ciascun anno non censuario.
Questi dati sono calcolati a partire dalla popolazione che
risulta dal Censimento; il calcolo è effettuato sulla base dei dati relativi al
movimento naturale (iscrizioni per nascita e cancellazioni per morte),
migratorio (iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza) e per
altre motivazioni (quali rettifiche post censuarie, cancellazioni per
irreperibilità, ecc).
Per ora, dunque, i dati Istat non permettono analisi
dettagliate e approfondite né per età (la cui composizione sarà disponibile
solo alla fine del primo trimestre 2016) né per causa di morte (per la quale
bisognerà aspettare la fine del 2017, anno in cui l’Istat rilascerà i dati
definitivi comprensivi di causa di decesso) … leggi tutto su Epicentro