L’organizzazione del lavoro e i
problemi di cuore
Luisella Gilardi,
DoRS
·
Da sapere
·
Risultati dello studio
·
Indicazioni per Ia pratica
·
Come è stato realizzato lo studio
·
Riferimenti bibliografici
·
Altri articoli pubblicati da dors sul tema
Da
sapere
In Europa più della metà dei lavoratori lavora anche
durante il week-end e circa uno su cinque fa il turno di notte, soprattutto fra
gli uomini. Il lavoro a turni è stato associato ad un aumento di rischio delle
malattie cardiovascolari.
Può causare problemi legati alla mancanza di sonno,
dinamiche famigliari complesse, assunzione di comportamenti non salutari come
l’abitudine al fumo o una dieta irregolare, che può portare ad un aumento di
peso e di colesterolo nel sangue, fattore di rischio per le malattie
cardiovascolari.
La maggior parte degli studi condotti sino ad ora si sono
focalizzati sui turni serali, notturni o sulla rotazione. Tuttavia l’evidenza è
scarsa per l’intera gamma dei turni lavorativi. Non è ancora stata stabilita
una relazione certa tra il lavoro su turni che non comprenda la sera o la notte
e il rischio di eventi cardiovascolari. Un altro fattore importante è quello
dell’età, invecchiando i lavoratori sono più vulnerabili all’impatto negativo
del lavoro organizzato su turni.
E’ sempre più probabile, inoltre, ed è vero nell’est della
Finlandia dove è stato realizzato lo studio che molti lavoratori abbiano avuto
nel corso della loro vita problemi cardiovascolari.
L’obiettivo dello studio è dunque quello di analizzare la
relazione tra tutti i tipi di turni lavorativi e l’incidenza di infarto acuto
del miocardio in una popolazione di uomini tra i 42 e i 60 anni al baseline che
avevano avuto e non avevano avuto una cardiopatia ischemica negli anni
precedenti.
Risultati
dello studio
Lo studio ha coinvolto 1891 uomini che sono stati seguiti
per 20 anni, è iniziato nel 1984. Fra i 1565 uomini che non avevano avuto
cardiopatie ischemiche al baseline, si sono verificati 335 casi di infarto
acuto del miocardio (incidenza annuale del 1,1%) mentre fra i 326 uomini che
avevano avuto in precedenza cardiopatie ischemiche si sono verificati 142 casi
di infarto acuto del miocardio (incidenza annuale del 2,6%).
Il 35% di essi svolge un lavoro su turni, incluso il
lavoro durante il week end, la sera, la notte, turni che cambiano, due turni,
turni irregolari e trasferte di lavoro. E’ stata osservata una relazione
positiva tra il lavoro che comporta trasferte (almeno tre notti a settimana
fuori casa) e l’infarto acuto del miocardio (hazard ratio 2,45; 95% CI 1,08 a
5,59) solo tra coloro che avevamo avuto una cardiopatia ischemica. Non è
stata riscontrata alcuna associazione significativa tra altre tipologie di
lavoro su turni e l’incidenza di infarto acuto del miocardio.
Indicazioni
per Ia pratica …
leggi tutto su DORS