Patto
Salute: interrogazione parlamentare su tempi e modalità accordo, la risposta del Ministro della Salute
Quali siano i
motivi che impediscono la conclusione e la sottoscrizione del nuovo Patto per
la salute e che tempi e modalità siano previste per arrivare nel più breve
tempo possibile alla sua definizione. Lo chiede il
Partito Democratico al ministro della Salute con una interrogazione
sottoscritta dalla capogruppo in commissione Affari Sociali, Donata Lenzi.
Leggi linterrogazione parlamentare PD
Leggi la risposta del Ministro della Salute Lorenzin
BEATRICE LORENZIN, Ministro
della salute. Signor Presidente, essere proprio precisa mi sarà
praticamente impossibile visto che ho solo tre minuti per descrivere quello che
è in atto. Come i colleghi sanno, il Patto per la salute è un elemento centrale
della nostra azione di riqualificazione della spesa sanitaria ma anche di una
nuova programmazione della spesa sanitaria. I lavori che sono cominciati con
l'accordo nella Conferenza Stato-regioni hanno avuto un allungamento dei tempi
originari dovuti al cambio di Governo e poi all'incertezza derivante dal budget finanziario. Per le regioni era essenziale non avere ulteriori tagli
lineari. Questo obiettivo è stato raggiunto e, quindi, in questo momento i
nostri tecnici del Ministero e della Conferenza Stato-regioni stanno lavorando
per definire gli aspetti che erano rimasti sospesi prima del mese di maggio. Pensiamo
che saremo in grado di affrontare in modo politico, in Conferenza
Stato-regioni, tutti gli aspetti conclusivi tra i primi giorni di giugno e la
metà di giugno. Quindi, il Patto
sta arrivando a conclusione. Il punto centrale del Patto è, ovviamente, quella
che è stata definita una spending interna, cioè la possibilità di
risparmiare e reinvestire in sanità; i LEA sono l'unico articolo che è stato
approvato definitivamente da entrambe le parti e riguardano uno stanziamento di
900 milioni di euro in tre anni per il riaggiornamento dei livelli essenziali
di assistenza. I costi standard, per fortuna, li abbiamo già applicati, il
Fondo è stato ripartito nel 2013 con i criteri dei costi standard che sono a
regime, ormai, nel nostro Stato. Quello che noi ci poniamo come obiettivo è una
maggiore efficienza, una razionalizzazione della spesa, ma anche una nuova fase
in cui i LEA, cioè i livelli essenziali di assistenza, divengano veramente
l'elemento principe dell'offerta sanitaria. Stiamo cercando, quindi, nuovi modelli, di sviluppare una nuova
armonizzazione tra l'esigenza di erogare una sempre maggiore appropriatezza
della prestazione e di mantenere, al contempo, anche i costi in regime. Credo che il momento sia pronto, i tempi siano maturi, credo
che questo sia un obiettivo che insieme alle regioni potremmo raggiungere in
modo molto efficace con una quantificazione e una misurazione degli obiettivi che ci siamo dati e delle performance che vogliamo raggiungere.
Fonti: http://www.donatalenzi.it/index.html?pg=4&id=782
http://documenti.camera.it/apps/commonServices/getDocumento.ashx?idLegislatura=17&sezione=assemblea&tipoDoc=stenografico&idSeduta=0228&nomefile=stenografico&ancora=sed0228.stenografico.tit00050.sub00100#sed0228.stenografico.tit00050.sub00100