Valutazione dei Piani
nazionali e regionali della prevenzione 2010-2012: un approccio qualitativo
Alberto Perra – Unità di formazione e
comunicazione, Cnesps-Iss
Lilia Biscaglia - Dottoranda in Scienze
della salute e medicina sociale, Università "La Sapienza" di Roma
Nella
fase conclusiva del Piano
nazionale della prevenzione (Pnp) 2010-2012 e in previsione della pianificazione
alla base del nuovo Piano, si è ritenuto opportuno valutare il processo che ha
accompagnato l’elaborazione e la conduzione del Pnp 2010-2012, per evidenziare
aspetti e indicazioni utili per quello futuro.
Questa
valutazione si inserisce nelle attività a supporto del Piano nazionale della
prevenzione –in particolare nell’ambito dell’Azione centrale prioritaria (Acp)
2.2.1 prevista dal Decreto
ministeriale del 4 agosto 2011 –
a cui il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della
salute (Cnesps) dell’Iss partecipa attivamente dal 2009, fornendo supporto
tecnico-scientifico.
La
valutazione si è svolta fra aprile e luglio 2013 con un metodo di ricerca
qualitativo che ha utilizzato tecniche di rilevazione come l’intervista (13,
realizzate con 15 referenti regionali di Prp per un totale di 8 ore di
registrazione) e i focus group (16, di cui 8 con 59 operatori regionali e altri
8 con 47 operatori di aziende sanitarie per un totale di 27 ore di
registrazione). Sono state così raccolte informazioni da 121 professionisti di
11 Regioni, tra responsabili regionali, pianificatori regionali e responsabili
di progetti nelle Asl.
I
risultati della valutazione - descritti nel report sintetico (pdf 840 kb) - evidenziano alcuni
elementi di forza e di debolezza che, opportunamente analizzati, favoriranno
una migliore e più efficace pianificazione e implementazione a livello
nazionale e regionale. Tra questi:
- la qualità dello schema
condiviso proposto per l’elaborazione dei Prp,
percepita come una vera buona pratica, meritevole di attenzione per il
futuro rispetto a tanti altri Piani messi a punto localmente
- le
attività di pianificazione, a livello centrale ma soprattutto a livello
regionale, sono state identificate come una reale opportunità per la
crescita culturale
di molti operatori che si sono avvicinati in maniera sistematica ai temi e
ai metodi della pianificazione
- la
pianificazione della prevenzione a livello regionale ha rinforzato legami
e interazioni con le aziende sanitarie, polarizzando l’attenzione dei
sistemi regionali sulla raccolta di informazioni e
di dati per leggere i problemi e per valutare interventi,
promuovendo l’intersettorialità
- in
alcuni casi, però, il collegamento tra Regione e
Asl è apparso problematico per diversi motivi come il
mancato adattamento degli obiettivi regionali alle peculiarità della
singola azienda sanitaria, la mancanza o l’insufficienza delle risorse
umane prima che finanziarie, la necessità di un cronogramma delle attività
integrato in un quadro più ampio delle attività di tutta l’azienda
- la necessità di un approccio efficace e sistematico contro le
disuguaglianze. In molti casi è stato difficile
applicare i principi di lotta alle disuguaglianze a causa della mancanza
di informazioni sui gruppi vulnerabili. Bisogna dunque porre molta
attenzione nella scelta di interventi che potrebbero essere inappropriati
per alcune fasce di popolazione più vulnerabili.
La
valutazione qualitativa si chiude con le raccomandazioni dei partecipanti per il nuovo Pnp. Tra
queste:
- la
necessità di continuare a promuovere percorsi metodologicamente
condivisi di pianificazioneper migliorare dal punto di
vista della qualità il percorso tecnico e metodologico per la messa a
punto del nuovo Pnp 2014-2018
- l’istituzione di un Pap (Piano aziendale di prevenzione) dove le attività previste dal Prp
regionale vengono armonizzate, supportate e sinergicamente realizzate con
le altre attività di azienda
- la
necessità di un adeguato piano di
valutazione che produca risultati chiari e “comunicabili” ai gruppi di
interesse, in particolari operatori e beneficiari. A
questo proposito, è essenziale condividere un approccio comune alla
valutazione, realizzato anche attraverso un momento formativo, che
favorisca di fatto l’utilizzo dei risultati di valutazione per il
miglioramento degli interventi in atto.
Il lavoro continua
Il
supporto del Cnesps ai Piani di prevenzione prosegue anche per il 2014 con il
nuovo progetto Ccm “Supporto del Cnesps alla
progettazione e alla valutazione del piano nazionale e dei piani regionali
della prevenzione 2014-2018” (pdf 237 kb) che ha come obiettivo
generale il facilitare l’elaborazione dei Piani della prevenzione e il
coordinamento fra i diversi livelli di pianificazione per il personale dedicato
al fine di migliorare la qualità delle proposte progettuali e l’efficacia
complessiva della prevenzione nel Paese.
Risorse utili
Fonte:
Epicentro 30 gennaio 2014