Sanità pubblica, accesso privato: presentato il XVIII
Rapporto Pit Salute 2015
Cittadini costretti a sacrificare la propria salute per tempi lunghi e costi
insostenibili, quasi ad abituarli progressivamente al privato, a
fronte di un servizio pubblico, quale è il Servizio Sanitario Nazionale, che ha
sempre più difficoltà a garantire l’accesso alle prestazioni: liste di attesa
in aumento, ticket eccessivamente gravosi, presunta malpractice, assistenza
territoriale in affanno e servizi per la salute mentale fuori uso.
E’ questo il quadro generale che emerge dalla 18° edizione del
Rapporto Pit Salute “Sanità pubblica, accesso privato”, presentato oggi a
Roma dal Tribunale per i diritti del malato–Cittadinanzattiva.
Continuano ad aumentare rispetto al 2013 le difficoltà riscontrate dai
cittadini ad accedere alle prestazioni sanitarie pubbliche: le liste di
attesa rappresentano la voce più consistente tra le difficoltà di
accesso e riguardano in particolare esami molto diffusi come ecografie con
attese medie di nove mesi, ma anche esami molto importanti e delicati come
risonanze magnetiche e TAC, con tempi insostenibili soprattutto per quanto
riguarda l’area oncologica dove si registra un aumento di segnalazioni
anche per radioterapia, chemioterapia e accesso ai farmaci oncologici (dal 9,4
al 12%).
Su oltre 24mila segnalazioni giunte nel 2014
ai PIT salute nazionale e regionali e alle sedi locali del
Tribunale per i diritti del malato, un quarto (25%) riguarda
le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie determinate
soprattutto da liste di attesa (58,7%) e ticket (31,4%).
il comunicato stampa
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Guarda il corto, presentato in
occasione del Rapporto, che racconta la vita di una donna
in attesa di un intervento chirurgico
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