Poliomielite: l’Oms dichiara l’emergenza
sanitaria internazionale
Donato Greco - membro del Comitato
indipendente della Regione europea dell’Oms per la certificazione
dell’eradicazione della poliomielite
A seguito della diffusione straordinaria del virus polio registrata
nel 2014, del rischio di salute pubblica che questa pone a livello
internazionale e della necessità di intervenire con azioni coordinate, il 5
maggio scorso il Direttore Generale dell’Organizzazione mondiale della sanità
(Oms), ha dichiarato un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza
internazionale (come sancito nel Regolamento sanitario internazionale,
pdf 440 kb, Rsi).
La decisione è stata presa dopo la valutazione effettuata dal Comitato di emergenza riunitosi
appositamente il 28 aprile 2014. Hanno partecipato alle discussioni anche le
nazioni in cui permane la circolazione di virus polio: Afghanistan, Camerun,
Guinea equatoriale, Etiopia, Israele, Nigeria, Pakistan, Somalia e Siria.
La conclusione del Comitato di dichiarare l’emergenza sanitaria mondiale è
stata unanime e rappresenta il massimo livello di allarme sanitario possibile.
è solo la seconda volta nella storia dell’Oms (la prima è stata con la pandemia
influenzale 2009-10) che viene dichiarato questo tipo di emergenza
La diffusione dei casi e le misure per contenerla
Le motivazioni dell’allarme sono nella continua esportazione di casi di
polio da Paesi ancora endemici a Paesi vicini: nel 2013 il 60% dei casi erano
da importazione e ci sono evidenze che abbiano contribuito a questa diffusione
anche viaggiatori adulti. Questo trend è continuato nei primi
mesi del 2014. Una diffusione internazionale del virus è avvenuta da 3 dei 10
Paesi endemico-epidemici: in Asia centrale (dal Pakistan all’Afghanistan), in
Medio oriente (dalla Siria all’Iraq) e in Africa centrale (dal Camerun alla
Guinea equatoriale).
In questi tre Paesi, per limitare il rischio di diffusione internazionale
del virus polio, sono state identificate alcune regole quali:
·
la dichiarazione interna di stato di emergenza
·
l’obbligo di una dose di vaccino vivo attenuato (OPV) o vaccino inattivato
(IPV) a tutti i residenti che si rechino all’estero
·
l’obbligo di certificazione anti polio per i viaggiatori all’estero, da
applicare nei Paesi che abbiano esportato casi di poliomielite.
Le altre nazioni che presentano una circolazione di virus polio
(Afghanistan, Guinea equatoriale, Etiopia, Iraq, Israele, Somalia e
specialmente la Nigeria) devono sottostare alle stesse misure con
un’attenuazione dell’obbligo, trasformato in “promozione” della vaccinazione
additiva.
Insomma, l’Oms riconosce il “diritto” dei Paesi polio-free a
non importare il virus e il “dovere” dei Paesi epidemico-endemici di far sì che
i propri cittadini non siano in condizioni di poter diffondere il virus
viaggiando. Implicitamente l’Oms ammette che molte nazioni che non riportano
casi di poliomielite potrebbero avere sacche di popolazione suscettibile
all’infezione
Queste restrizioni potrebbero avere pesanti ricadute economiche e sociali
sui Paesi in cui ancora circola il virus polio. Si tratta, tuttavia, di misure
estreme che potrebbero dare una svolta finale al programma di eradicazione
della polio che, di fatto, negli ultimi tre anni sembra rallentato.
Non è difficile intravedere dietro questa azione estrema dell’Oms non solo
la dura critica del Comitato indipendente dell’Oms sul programma di eradicazione
polio, ma anche la preoccupazione di grandi donatori che forniscono annualmente
un miliardo di dollari a questa iniziativa. I tanti critici dei programmi
verticali Oms su una singola malattia, hanno occasione di alzare la voce contro
il costoso programma di eradicazione della poliomielite davanti a pochi Paesi
che non riescono a contenere poche decine di casi di polio e sono, per questo,
diventati una reale minaccia per i Paesi a loro vicini.
Rimane il fatto che la protezione contro l’importazione di virus polio non
sta nell’alzare barriere anti migranti, ma nel raggiungimento e mantenimento di
tassi ottimali di copertura vaccinale e nel rafforzamento dei sistemi di
sorveglianza nei singoli Paesi.
è questo il caso dell’Italia che, negli ultimi trent’anni ha mantenuto una
copertura vaccinale antipolio superiore al 95%.
Risorse utili
Per approfondire leggi anche:
·
il comunicato stampa dell’Oms del
5 maggio 2014
·
la pagina dedicata al Comitato indipendente della Regione europea
dell’Oms per la certificazione dell’eradicazione della poliomielite
·
l’articolo pubblicato su The Lancet l’8 maggio 2014 “Mandatory polio vaccination for travellers:
protecting global public health” (pdf 652 kb).
Fonte:
Epicentro 8 maggio 2014