Accessibilità
ai nuovi farmaci in Europa, lo Studio OMS
L’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato uno
studio dal titolo “L’accesso ai nuovi farmaci in Europa: revisione tecnica
delle iniziative politiche, le opportunità di collaborazione e di ricerca”. Il
report, con un focus sull’accesso sostenibile ai nuovi farmaci, esamina le
politiche che influiscono sull’intero ciclo di vita dei medicinali ed esplora i
diversi modi in cui le Autorità sanitarie dei Paesi europei affrontano la
questione degli elevati costi dei nuovi farmaci: linee guida di trattamento
restrittive, limitazioni all’uso di farmaci particolarmente costosi, livelli
minimi di uso dei farmaci generici. Lo studio presenta i risultati provenienti
da 27 Paesi, tutti europei eccetto il Canada, ed evidenzia che pochi, tra
questi Paesi, hanno messo in atto meccanismi per la valutazione del rapporto
costo-efficacia dei nuovi farmaci. Vengono inoltre delineati i possibili
orientamenti politici e le diverse scelte che possono aiutare i governi a
ridurre i prezzi dei nuovi farmaci.
Il report dell’OMS rileva che sia la
fornitura sia i prezzi dei nuovi farmaci sono spesso fissati attraverso accordi
tra i governi e le aziende produttrici e a volte il processo di negoziazione
dei medicinali risulta piuttosto “opaco”.
Il numero dei nuovi farmaci introdotti
in Europa, evidenzia lo studio, è in aumento, in particolare quelli per il
trattamento di malattie croniche come cancro, diabete di tipo 2 ed epatite C e
i farmaci orfani. Le aziende farmaceutiche, spiegano gli autori, mirano spesso
a far pagare un prezzo più alto per i nuovi farmaci, così da poter recuperare
gli investimenti in ricerca e sviluppo. I governi hanno sempre più difficoltà a
tenere il passo con i prezzi elevati dei farmaci, garantendo un equilibrio tra
l’accesso alle terapie e il rapporto costo-efficacia. Tutti i governi d’Europa
si trovano ad affrontare problemi simili, ma la sfida è ancora maggiore nei
Paesi a basso e medio reddito, dove i meccanismi di regolazione sono meno
sviluppati e i sistemi sanitari sono più deboli.
"Il nostro obiettivo è quello di
aiutare i Paesi a definire le loro priorità in modo da ottenere il meglio dagli
investimenti in nuovi farmaci. Ma l’obiettivo finale è quello di tutelare gli
interessi dei pazienti e assicurare che non vengano proposti costosi nuovi
farmaci che offrono poco o nessun miglioramento nei risultati sanitari ",
afferma Zsuzsanna Jakab, Direttore regionale dell’OMS per l'Europa.
Il report contiene una serie di
indicazioni chiave per il futuro, tra cui: rafforzare la cooperazione tra i
governi, gli enti regolatori e le aziende farmaceutiche; condividere le proprie
esperienza; consolidare la collaborazione e la trasparenza nel processo
decisionale; prestare particolare attenzione alla cura della cronicità, ai
farmaci di specialità e alle malattie rare
Leggi lo studio
WHO/OMS (en)
Fonte: Aifa