Cgil Cisl Uil
a Lorenzin: prendiamo per impegni le dichiarazioni su confronto, risorse e
contratto, e su professioni fare di più
500 rappresentanti delle professioni sanitarie riunite a Roma per la crescita delle competenze e la qualità del lavoro
"Prendiamo per impegni le dichiarazioni del ministro sull'apertura di un
confronto vero con tutte le rappresentanze dei lavoratori della Sanità, sugli
investimenti per migliorare i percorsi di cura e sulle risorse che mancano per
rinnovare i contratti di lavoro del pubblico impiego. Ma sulla valorizzazione
delle competenze bisogna fare molto di più". Così Serena Sorrentino,
Giovanni Faverin e Giovanni Torluccio - segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp
Uil-Fpl - al termine dell'intervento del ministro della Salute Beatrice
Lorenzin alla grande iniziativa delle professioni sanitarie che si è tenuta
oggi a Roma.
Oltre 500 rappresentanti dei 650mila professionisti della
sanità che fanno capo alle Federazioni degli infermieri, delle ostetriche, dei
tecnici di radiologia e del Conaps, il coordinamento nazionale di tutte le
professioni regolamentate ma ancora non ordinate in Ordini e Collegi, si sono
date infatti appuntamento a Roma, chiamate a raccolta dalle federazioni di
categoria di Cgil Cisl Uil, per definire la strada della crescita delle
competenze per la qualità del lavoro in sanità, e per presentare le proposte
delle rappresentanze sindacali e professionali.
Sindacati confederali e organismi professionali insieme perché la
riorganizzazione del sistema sanitario non può prescindere dal coinvolgimento
di chi lavora ogni giorno per garantire cura e assistenza sul territorio:
"Serve innovazione organizzativa e professionale. Vogliamo aprire una
grande stagione di coprogettazione dei servizi e dei percorsi di salute.
Dobbiamo ridisegnare un sistema sanitario che, dopo la stagione dei tagli
lineari e con i contratti di lavoro ancora bloccati, non è più in linea con i
nuovi bisogni di salute delle persone e delle comunità. Bisogna puntare sugli
investimenti, sul riconoscimento e sulla crescita delle competenze delle
professioni sanitarie", hanno affermato Cgil Cisl e Uil.
Quattordici le proposte presentate oggi al ministro e ai
rappresentanti delle regioni: mettere a punto un modello organizzativo che
abbia il proprio baricentro nel territorio; prevedere la reale integrazione
ospedale-territorio in un modello di continuità assistenziale; implementare le
competenze specialistiche per le professioni sanitarie; prevedere standard
unici minimi obbligatori, sia professionali che organizzativi, per tutto il
territorio nazionale; realizzare indicatori di risultato sia per l'ambito
ospedaliero che per quello territoriale; definire le professioni sanitarie e
sociosanitarie a livello nazionale, secondo i criteri uniformi fissati dalla
comunità europea; ridefinire le competenze e le responsabilità dell'operatore
socio-sanitario istituendo realmente un unico percorso di formazione
sull'intero territorio nazionale; aprire il confronto con le organizzazioni
sindacali, oltre a quello già in essere con le rappresentanze professionali,
sulla quantificazione dei fabbisogni di personale per tutte le professioni;
progettare corsi universitari di base e post-universitari delle professioni
sanitarie con il coinvolgimento del Servizio sanitario nazionale, delle regioni
e delle aziende sanitarie e non solo dell'Università; coinvolgere i professionisti
sanitari nell'organizzazione dei corsi universitari anche per quanto riguarda
la titolarità di docenza, coordinamento e direzione; stabilire diritto
all'educazione medica continua (ECM) per tutti i lavoratori e a spese del
datore di lavoro, quale che sia il ruolo ricoperto e /o il tipo di contratto di
lavoro applicato; prevedere permessi retribuiti per formazione universitaria ed
ECM anche ai precari; poter acquisire crediti ECM in ambito universitario, con
il rilascio di crediti CFU; sbloccare definitivamente la riforma degli ordini
per valorizzare e garantire la professionalità.
"Su questi punti vogliamo un confronto di merito con Governo e
Regioni", hanno concluso Sorrentino, Faverin e Torluccio, "E al
ministro Lorenzin chiediamo più coraggio. Se come ha detto oggi l'investimento
nelle professionalità è priorità del governo, lo dimostri subito: porti a
termine il percorso di implementazione delle competenze, già avviati per
infermieri e tecnici-radiologi, e scommetta sull'innovazione. A partire dal
rinnovo dei contratti di lavoro".
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