In
pronto soccorso cresce l'attenzione per il dolore dei più piccoli: i risultati
del progetto Piper Weekend
Il dolore dei bambini e dei ragazzi che entrano in un
pronto soccorso migliora nella maggior parte dei casi, ma c’è ancora spazio per
una maggiore attenzione al problema nei percorsi di emergenza-urgenza degli
ospedali italiani.
È questa l'indicazione che emerge dei più di 1.500 questionari raccolti dal
progetto Piper Weekend, patrocinato e supportato da FIASO e AOPI, in 29
strutture del territorio nazionale, i cui risultati sono stati presentati oggi
a Milano. I 923 adulti intervistati dalla prima indagine sul
tema mai svolta in Italia si sono detti soddisfatti nel 95%
dei casi dell’assistenza ricevuta per i propri figli, ritenendo il personale
molto (57%) o abbastanza (38%) attento al dolore dei più piccoli. Grazie a
questo impegno i 644 giovani e giovanissimi pazienti intervistati hanno detto,
nel 77% dei casi, di essere usciti dal pronto soccorso senza o con meno
dolore.
Rimangono comunque dei margini di miglioramento, visto che la misurazione
dell’intensità dolorosa viene effettuata solo in un caso su quattro e la terapia
analgesica su poco meno di un bambino su due (47%, nella metà dei casi
entro 20 minuti dall’accesso in PS).
I risultati migliori ci sono stati proprio nelle strutture che già avevano
implementato le raccomandazioni del Gruppo Piper (Pain in Pediatric
Emergency Room), che nei prossimi mesi sarà impegnato nella pubblicazione
di nuove linee guida su dolore addominale, da trauma, da
anemia falciforme e nel bambino disabile.
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