VITTORIA ! Riconosciuto il diritto alla salute di un detenuto
Per ora, non sarà estradato in Albania.
Antigone: Era
l’aprile 2015 quando sollevammo il suo caso. P.I., detenuto presso la casa
circondariale di Regina Coeli a Roma, rischiava l’estradizione in Albania dove
doveva scontare una pena di quattro anni perché ritenuto colpevole dei reati di
traffico di veicoli e falso documentale.
Il suo stato di salute era ed è tuttavia molto grave e l’esecuzione del
provvedimento di estradizione avrebbe potuto provocare danni irreversibili. Per
tale motivo ci rivolgemmo al Ministro della Giustizia Andrea Orlando e alla
Corte d’Appello di Firenze.
P.I. era affetto da numerose e gravi patologie (obesità,
insufficienza respiratoria in trattamento con macchina produttrice di ossigeno,
ipertensione polmonare secondaria, cardiopatia ipertensiva, ipertensione
arteriosa), che lo obbligano a continue visite mediche ed esami, nonché lo
costringono a sottoporsi a cure salvavita, tra le quali l’ossigenoterapia
domiciliare e l’assunzione continua di farmaci. E’ evidente che il solo viaggio
Italia-Albania avrebbe comportato un concreto rischio per la sua incolumità.
Pochi giorni fa P.I. è stato messo agli arresti domiciliari per
essere curato in Italia.
E’ questa una vittoria che è l’esito della determinazione del gruppo di
studenti e dottorandi del Dipartimento di giurisprudenza dell’Università di
Roma Tre che insieme ad Antigone cura uno sportello di informazione presso il
carcere romano di Regina Coeli.