Scuola
sciopero generale il 5 maggio: l’unione fa la scuola,
riformiamola insieme
La
“buona scuola” unisce il dissenso
Erano mesi che il malcontento nei confronti delle proposte di questo
governo sulla scuola poi diventate disegno di legge, serpeggiava nel paese.
Prima di tutto fra chi la scuola la vive ogni giorno, gli studenti, i docenti,
il personale ATA… poi nelle famiglie, nella società civile. Mesi di critiche
inascoltate, di consultazioni farsa, di tentativi di delegittimazione delle
parti sociali, i sindacati in primis. È così che si è arrivati oggi, ad uno sciopero
generale della
scuola altamente
condiviso, il primo sciopero unitario dopo 7 anni.
Evidentemente qualcosa questo disegno di legge riesce ad unire: unisce 5 sigle
sindacali, FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e GILDA, le più
rappresentative del mondo della scuola. Unisce le associazioni studentesche già da tempo in marcia contro questo
DdL e che ora si rivolgono direttamente ai
loro docenti invitando
ad aderire allo sciopero. Spinge l’Agenquadri (Associazione Generale Quadri,
Professionisti e Alte Professionalità) ad aderire allo sciopero
ricordando al Presidente del Consiglio che “La scuola appartiene a famiglie e
studenti, e sarebbe bello se nel DdL fossero previsti ruoli di maggiore
protagonismo per entrambi”.
Richiama l’adesione dei lavoratori co.co.co ex
LSU assimilati ATA che da anni convivono con la
precarietà di vita e di lavoro e ricordano nel loro comunicato che “Una scuola
di qualità, si realizza anche assicurando certezza di reddito a tutte quelle
persone che ormai da anni svolgono ruoli essenziali e strutturali nelle
istituzioni scolastiche”. Come non ricordare infatti, che proprio il personale
ATA è il grande assente delle politiche renziane sulla scuola. Ci sono
poi gli insegnanti e genitori per la difesa della scuola pubblica riuniti nel Manifesto dei 500, che segnalano la loro adesione sottolineando che “Se il DDL dovesse
passare la scuola che abbiamo conosciuto non esisterebbe semplicemente più. Al
suo posto subentrerebbe un clima irrespirabile di competizione, arrivismo,
sudditanza nei confronti dei dirigenti scolastici, assenza di diritti, con
scuole ricche per i ricchi e povere per i poveri, nelle quali le tendenze
ideologiche, pedagogiche e politiche di pochi schiaccerebbero la libera
cultura”.
Non poteva mancare poi, l’adesione delle Organizzazioni universitarie aderenti all'intersindacale
universitaria, che condividono a pieno le ragioni di questo sciopero in quanto
“L'attacco alla Scuola pubblica è perfettamente in linea con quello contro
l'Università, in corso da anni, e che ha come deliberato obiettivo quello di
cancellare l'idea stessa di un'Università di qualità, democratica, aperta a
tutti e diffusa nel Paese”. Ultima ma solo in ordine di tempo, l’adesione della FIOM che parteciperà e sosterrà lo sciopero
in nome di una scuola “Pubblica, gratuita, non precaria, sicura, autogovernata,
democratica, formativa, laica e libera”.
FLC CGIL