Linee-guida sullo Screening
prenatale non invasivo basato sul DNA (Non Invasive Prenatal Testing - NIPT)
Il Consiglio superiore
di sanità ha approvato, nell’Assemblea generale del 12 maggio 2015, le Linee-guida sullo Screening prenatale non
invasivo basato sul DNA (Non Invasive Prenatal Testing - NIPT) .
Il documento allinea l’Italia agli altri Paesi
europei nella previsione di offrire questo test a circa 50.000 potenziali
utenti ogni anno. Il NIPT non è un test diagnostico, ma di screening, basato su
tecniche molecolari di elevata sensibilità che analizzano la probabilità che il
feto sia affetto dalle più comuni anomalie di numero dei cromosomi non
sessuali:
·
trisomia 21 (sindrome di
Down)
·
trisomia 18 (sindrome di
Edwards)
·
trisomia 13 (sindrome di
Patau).
Le linee-guida, tra l’altro:
·
prevedono specifici modelli
di consenso informato, volti alla tutela della donna
·
prevedono la necessità che il
Centro che offre il test possa fornire alla gestante il completo supporto
durante l’intero iter diagnostico prenatale, facendosi carico del follow-up
della gravidanza, con particolare riferimento al suo esito
·
analizzano gli aspetti etici
e l’impatto economico e sociale del test
·
offrono indicazioni sugli
aspetti logistici e sulle competenze professionali che devono avere i Centri che
offrono il NIPT.
Fonte:
Ministero
della Salute