Disabilità, non autosufficienza, liberi di vivere: la mobilitazione e le proposte Fish contro ogni segregazione

Nel 2017, anche nel nostro Paese, ci sono persone con disabilità che vivono segregate in istituti e strutture. Non è loro riconosciuto il diritto umano di essere inclusi nella società, di scegliere dove, come e con chi vivere, come chiaramente espresso dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Il fenomeno è forse poco noto ma emerge drammaticamente in seguito a fatti di cronaca di violenza e di abusi, conseguenze delle stesse premesse che hanno prodotto segregazione.

Contro la segregazione delle persone con disabilità è necessario un impegno normativo, culturale, politico che necessità di una solida e condivisa premessa etica e scientifica. Una riflessione che consenta di individuare, con opportuna strumentazione oggettiva, quelle strutture che siano da considerare effettivamente segreganti o a rischio di segregazione.

Quando e a quali condizioni un servizio di carattere abitativo, diurno o riabilitativo per le persone con disabilità può essere definito segregante? Quando può esserne richiesta la chiusura o, quanto meno, la cessazione di accreditamento e finanziamento pubblico?”

Una domanda “scomoda”, una sfida definitoria e politica che FISH ha raccolto nella conduzione del progetto “Superare le resistenze, partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli altri delle persone con disabilità”, puntando alla centrale e preliminare individuazione delle “strutture segreganti” … leggi tutto

Le conclusioni della Conferenza FISH


 
 

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