Servizio Civile Universale per italiani e stranieri

A Roma il Forum su politiche giovanili e servizio civile del Partito Democratico. Una giornata di ascolto con le realtà del territorio che hanno ribadito l'esigenza di un interlocutore chiaro, poichè il Governo non ha ancora assegnato la delega in materia . Francesco Spagnolo - Redattore Sociale

Si è svolto a Roma il Forum del Partito Democratico su politiche giovanili e servizio civile, "l'avvio di un confronto su queste tematiche  con le realtà del territorio", ha dichiarato in apertura l'on. Francesca Bonomo, che ha curato l'organizzazione dell'iniziativa insieme all'on. Davide Faraone, responsabile per la Segreteria del Pd per Welfare e Scuola. Presentata anche una proposta di "Servizio Civile Universale", che nell'intenzione dei promotori dovrebbe arrivare presto ad essere fatta propria non solo da tutto il Pd, ma soprattutto essere il punto di partenza per una legge delega del Governo Renzi.

L'on. Faraone ha ricordato come questa: "sia una giornata centrata sull'ascolto delle realtà impegnate su questi temi, la sperimentazione di un metodo per un Partito che voglia affrontare questi ambiti in quanto anche partito di governo, quindi nell'ottica non solo di recepire proposte, ma anche di mettere in campo risposte". "Vogliamo ascoltare, insieme ai parlamentari che seguono i vari temi, e vogliamo portare a Palazzo Chigi le idee raccolte e far si' che con iniziative legislative diventino risposte concrete, che sappiano tener conto dell'osmosi che ormai esiste tra scuola, lavoro e pensioni", ha aggiunto Faraone.

Nel dibattito i rappresentanti delle associazioni giovani hanno più volte ribadito l'esigenza di avere presto un interlocutore chiaro da parte del Governo, che ancora non ha assegnato la delega in materia, e che si approvi presto "una legge quadro sui giovani, una cornice in cui inserire gli altri interventi ad esempio sulla prima casa, auto imprenditoria, laboratori urbani, diritto allo studio, ecc...", come ha sottolineato in particolare Michele Masulli dei Giovani Democratici.

Presentata poi la bozza di proposta al Governo per l'istituzione di un "servizio civile universale" (SCU), destinato a giovani italiani ma anche stranieri dai 18 ai 28 anni. Il SCU avrebbe durata di 8 mesi (eventualmente prorogabili di 4 mesi), dei quali i primi 6 nell'ambito di un progetto specifico, + 2 finali nei quali il giovane sarebbe accompagnato con un tutoraggio in una valutazione delle sue competenze, verso il mondo del lavoro, o avrebbe la possibilità di una esperienza di scambio con paesi europei partner dove esiste già un servizio civile volontario (Francia e Germania), ma anche di scambio in altre regioni. "Un progetto ambizioso" - lo ha definito l'on. Bonomo - "ma che serve ad avviare un confronto con gli enti e soprattutto con il Governo, grazie anche alla presenza oggi del Sottosegretario all'Istruzione Roberto Reggi". 

In particolare la scelta di un periodo di 2 mesi di servizio in uno dei due  Paesi dell’Unione avverrebbe in  regime di reciprocità (scambio dei volontari) per il 5% circa del contingente Italia (circa 4.500 ragazzi), mentre la mobilità sul territorio italiano avverrebbe in altra area regionale (nord/centro/sud) e riguarderebbe circa 20.000 ragazzi, che ne fanno esplicita richiesta. Nel periodo di tutoraggio il volontario avrebbe diritto a ricevere servizi mirati a facilitare il suo ingresso sul mercato del lavoro (aiuto nella ricerca attiva di un lavoro, di tirocini o di corsi di formazione qualificanti), anche in relazione alle sue attitudini e alle competenze acquisite durante il servizio civile. 

L'on. Bonomo precisa che la proposta "prevede di poter arrivare in tre anni ad un regime di un contingente annuo di almeno 100mila giovani a partire dal 2015, di cui almeno 1.000 all'estero, anche se in maniera progressiva, nell'ambito anche di un riconoscimento più chiaro dello status dei giovani in servizio civile, in termini anche di riconoscimento delle competenze e dei crediti universitari, equiparati ai volontari in ferma breve prefissata di un anno nelle forze armate". Per reperire fondi, la proposta prevede una  compartecipazione degli enti, ma anche di realtà profit, che potrebbero partecipare al finanziamento dei progetti. Per l'estero ci sarebbe inoltre un collegamento con la nascente esperienza dei Corpi Civili di Pace. 

"Pensiamo che l'organizzazione di questo servizio civile, richiamandosi alla sua identità di difesa della Patria (art. 52 della Costituzione) con modalità non armate e nonviolente, debba rimanere in capo al livello nazionale, ma con un forte coinvolgimento delle Regioni e Province Autonome, soprattutto nella programmazione delle attività, tenendo conto delle specificità locali di ogni territorio, nel monitoraggio e nell'accreditamento" ha concluso l'on. Bonomo. "Condivido in pieno la proposta - ha dichiarato il Sottosegretario Reggi nel suo intervento -, anche se la penso più in termini di obbligatorietà, venendo io dall'esperienza degli obiettori di coscienza, che per me è stata un'esperienza straordinaria. E' significativo però dare comunque a tutti l'opportunità di svolgere questa esperienza, in un momento in cui il concetto di Patria e sua difesa e' cambiato".  "Si tratta di rilanciare la proposta con un investimento plurimo del Governo, degli Enti e dei singoli volontari, che ci mettono loro stessi per un anno. In questo momento poi è anche una grande opportunità lavorativa e di sviluppo per il nostro Paese, come e' avvenuto in passato quando il mondo del sociale e' cresciuto proprio a partire in molti casi dall'esperienza del servizio civile degli obiettori. Il servizio civile anticipa i problemi, genera nuove professionalità e le consolida nel tempo, sa creare nuovo lavoro", ha aggiunto poi. Sulla delega ancora da assegnare ha ricordato che è un aspetto comune ancora ad altri ambiti, anche se a suo avviso lascerebbe quella del servizio civile in capo alla Presidenza del Consiglio, proprio per le sue caratteristiche di trasversalità. 

Servizio Civile Universale: una politica per il domani (slides)


 
 

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