L’Oms presenta il rapporto 2015 sulla sicurezza stradale

Presentato dall’OMS il Rapporto sulla sicurezza stradale “Global status report on road safety 2015”: 1,25 milioni di persone muoiono ogni anno in un incidente stradale.

Negli ultimi anni si è registrato un lieve miglioramento ma è ancora lontano l’obiettivo proposto per il 2020: dimezzare il numero di morti e feriti della strada. Il Rapporto analizza i dai di 180 Paesi. Segue i Rapporti del 2011 e del 2013.

Il Rapporto in sintesi

  • Velocità: è regolamentata in 47 Paesi, con un massimo di 50 km/h in città.
  • Cinture di sicurezza: sul loro utilizzo 105 Paesi hanno adottato leggi valutate efficaci
  • Guida in stato di ebrezza: 34 Paesi la regolamentano, fissando un limite di concentrazione di alcol nel sangue pari o inferiore a 0,05 g/dl e a 0,02 per i neopatentati.
  • Utilizzo di caschi:i 44 Stati lo hanno reso obbligatorio sia per il guidatore che per il passeggero.
  • Trasporto dei bambini con appositi seggiolini: previsto in 53 Paesi
  • I motociclisti si confermano più a rischio: rappresentano il 23% delle morti in incidenti stradali, seguiti dai pedoni (22%).

Anche in Italia il numero di incidenti stradali risulta in diminuzione, tuttavia nel 2013 le vittime sono state 3721. La legislazione italiana risulta allineata alle direttive, ma le leggi non vengono sempre rispettate. Ad esempio, solo il 64% dei guidatori indossa le cinture di sicurezza, e solo il 10% nel caso dei passeggeri dei sedili posteriori.

Scarica: Il report OMS 2015 “Global status report on road safety 2015”

·         il comunicato stampa sul sito dell’Oms

·         la pagina web Decade of Action for Road Safety.


 
 

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