Lettura sinottica e integrata del Piano Nazionale della Prevenzione e di Salute 2020

Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) 2014-2018 fa riferimento alle indicazioni date da documenti di policy dell’Organizzazione Mondiale della Salute della regione europea, cui ha concorso alla redazione attraverso propri rappresentanti ministeriali. I principali documenti di policy indicati nel PNP sono: l’Action Plan for implementation of the European Strategy for the Prevention and Control of Noncommunicable Diseases 2012−2016 (OMS, 2012) e Salute 2020, un modello di politica europea a sostegno di un’azione trasversale al governo e alla società a favore della salute e del benessere (OMS, 2013). 
Il secondo documento rappresenta la politica di riferimento complessiva che ricomprende tutte le singole strategie presentate nei diversi piani d’azione.

Se per il primo documento esistono coerenze più dirette con il PNP, per il secondo si ritrovano alcune sottolineature – più che specificità – che non risultano subito evidenti in modo organico nell’impianto del PNP, anche se presenti in molte sue parti. Queste peculiarità non sono solo riferibili al fatto che Salute 2020 sviluppa raccomandazioni indirizzate al “sistema sanità” nel suo complesso: ospedale, cure primarie, prevenzione delle malattie e promozione della salute. Ma anche perché esso sottolinea, con forza e ripetutamente, che tutti i settori della società, oltre alla sanità, possono concorrere in modo sostanziale al benessere e alla salute delle persone e delle comunità locali sia nel proprio settore di competenza sia con azioni intersettoriali. Emerge chiaramente che il rapporto tra salute-malattia è fortemente condizionato da determinanti sociali, oltre che individuali e biologici, che spiegano tra l’altro i gradienti delle diseguaglianze di salute presenti in tutta Europa con diversa intensità.

Risultano quindi evidenti due approcci relativi al rapporto salute/malattia, che sono ormai ampiamente affermati sia in letteratura sia nelle politiche ai diversi livelli. Quello biomedico che s’ispira ai processi di patogenesi in una relazione lineare e causale: biologia  fattori/comportamenti a rischio individuali  malattia. E quello socio-ecologicoche tiene conto dei processi di salutogenesi in una relazione sistemica e multifattoriale: biologia  competenze / risorse interne ed esterne alla persona / comportamenti protettivi  qualità della vita/benessere/salute/malattia. I due modelli spesso sono contrapposti, ma in realtà una loro visione integrata permette di interpretare i fenomeni nella loro complessità e di tenere conto di risorse, altrimenti non intercettabili, che possono essere utili alla pianificazione e alle strategie d’intervento per migliorare la salute per tutti, sia a livello individuale che collettivo, e ridurre le diseguaglianze di salute.

Se in Salute 2020 questo rapporto d’integrazione tra approcci risulta più strutturato e organico, nel PNP non è così chiaramente delineato, anche se sono presenti differenti spunti lungo tutto il documento. Proponiamo una lettura sinottica (n.d.a.: stampa il documento in formato A3) dei due documenti per individuare gli elementi di complementarietà e quindi d’integrazione che rafforzano sia la loro interpretazione sia la loro traduzione in piani di azione. La tabella è stata uno strumento di lavoro durante il seminario Partecipazione e empowerment, un seminario per la redazione dei Piani della Prevenzione tenutosi ad Avigliana il 18 febbraio 2015.

Suddivideremo la lettura della tabella integrata in quattro passaggi: visione e principi, obiettivi strategici, ambiti prioritari e governance.

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