Chiusura
Ospedali Psichiatrici Giudiziari, stopOPG ha incontrato il Sottosegretario De
Filippo. Commissariare
Regioni inadempienti, insistere con Magistratura e Servizi per progetti di cura
senza misure detentive, applicando bene la Legge 81/2014.
Report
Il 17 giugno, a Roma
presso il Ministero della Salute, si è svolto l’incontro tra il Comitato
nazionale stopOPG e il Sottosegretario alla Salute on. Vito De Filippo (Presidente dell’Organismo di Coordinamento del
processo di superamento degli Opg). Per
stopOPG erano presenti: Stefano Cecconi, Denise Amerini, Franco Corleone,
Patrizio Gonnella, Girolamo Digilio.
Nella prima parte
dell’incontro il Sottosegretario De Filippo ha riepilogato la situazione, che a
breve verrà ripresa nella IV Relazione al Parlamento.
In sintesi, come
stopOPG:
·
abbiamo
confermato il giudizio positivo sulla decisione del Governo di non concedere
proroghe alla scadenza del 31 marzo 2015 per la chiusura degli Ospedali
Psichiatrici Giudiziari.
·
Denunciamo
che a distanza di oltre due mesi gli Opg non sono stati ancora chiusi: almeno
300 persone restano rinchiuse nei 5 Opg “superstiti” (Barcellona Pozzo di
Gotto, Aversa, Napoli, Montelupo Fiorentino, Reggio Emilia) e quasi 250 persone
sono rinchiuse nell’Opg di Castiglione delle Stiviere, che cambiando targa (in
Rems), è diventato un “neomanicomio”. Nelle otto Rems sinora attivate nelle
altre regioni vi sono meno di 100 persone.
·
Abbiamo
chiesto che le Regioni che non hanno ancora accolto i loro pazienti siano
immediatamente commissariate,
per assicurare le dimissioni e il trasferimento delle persone internate. Il
Commissariamento è indispensabile per superare i ritardi nella chiusura degli
Opg e per l’attuazione integrale della Legge 81/2014. La nuova legge infatti
non si limita a far chiudere gli Opg: per garantire cura e assistenza alle
persone privilegia progetti individuali con misure alternative alla detenzione
in Opg e in Rems; misure e progetti che il Ministero della Salute è tenuto a
monitorare e a sollecitare. Perciò le risorse assegnate per la chiusura degli
Opg devono essere sbloccate e spostate ai servizi socio sanitari, quelli di
salute mentale in particolare. In questo senso le stesse Rems “transitorie”
potranno e dovranno essere riconvertite.
·
Va
organizzato, come si è fatto a livello nazionale, anche nelle singole regioni
un coordinamento tra i diversi “attori” (Regioni/Asl, Magistrature) chiamati ad
attuare la legge 81/2014. Una buona legge che, privilegiando le misure non
detentive, rivedendo la pericolosità sociale e ponendo fine ai cosiddetti
“ergastoli bianchi”, costituisce un importante passo in avanti nel faticoso
processo di superamento degli Opg.
·
Abbiamo
chiesto un confronto sui regolamenti adottati nelle Rems: che devono essere
“visitabili ed accessibili”, organizzate e gestite nel riconoscimento dei
diritti delle persone assistite e degli operatori (ai quali non possono essere
richieste funzioni di “custodia” ma solo di cura), senza segregazione, senza
utilizzo di mezzi coercitivi, con la presa in cura globale di ogni persona da
parte dei servizi del territorio, e in un rapporto costante con la magistratura
per rendere transitorio l'internamento (come recita la legge 81).
·
È
indispensabile il ruolo – e la necessaria collaborazione con i servizi – della
Magistratura nel dare attuazione alla nuova legislazione. Ad esempio le prime
informazioni segnalano un diffuso ricorso a misure di sicurezza provvisorie nelle
Rems, strutture detentive, che rischiano di diventare soluzione prevalente
anziché essere residuale come vorrebbe la ratio della norma. Ciò implica un
azione decisa anche del Ministero della Giustizia.
·
In
questa situazione, il Comitato stopOPG ha
confermato la mobilitazione lanciata con l’Appello
Chiudere davvero gli Ospedali Psichiatrici Giudiziarii = più Servizi per la
salute mentale e non Rems
Vedi anche: stopOPG chiede incontro a Ministro Giustizia