GiornataIOdigiuno stopOPG 13 giugno: riprende alla Camera iter DdL che riporta norme vecchi Ospedali Psichiatrici Giudiziari
Il 13 giugno riprende in Aula
alla Camera la discussione sul disegno di
legge che rischia
di riportare in vigore le norme dei vecchi OPG: AC 4368 “Modifiche
al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento
penitenziario” art.
1 comma 16 lettera d AC 4368
Invitiamo le/i Deputate/i a presentare (o a ripresentare) gli Emendamenti,
tenuto conto dell’importante parere della Commissione Affari Sociali (vedi pagina web stopopg). Il
termine per la presentazione degli emendamenti scade il 12 giugno p.v. Per il
momento il Governo ha deciso di NON porre la fiducia.
Con la staffetta del
Digiuno (13 aprile - 30 maggio), alla quale hanno partecipato 206 persone in 49
giorni, abbiamo ottenuto
alcuni risultati
importanti ma la mobilitazione deve continuare.
Pertanto
il 13 giugno, data di
ripresa della discussione alla Camera del D.d.L., si terrà una giornata di
digiuno collettivo dei rappresentanti del comitato stopOPG alla quale al
momento hanno aderito: Stefano Cecconi, Franco Corleone, Denise Amerini,
Stefano Anastasia, Gian Luigi Bettoli, Giovanna Del Giudice, Peppe Dell’Acqua,
Vito D’Anza, Nerina Dirindin, Maria Grazia Giannichedda, Patrizio Gonnella, Fabio
Ragaini, Maria Stagnitta, Gisella Trincas, Tiziano Vecchiato, don Armando
Zappolini
Tutti possono aderire alla giornata di
digiuno scrivendo a redazione@stopopg.it, indicando
Nome, Cognome, Città, Qualifica, ev. Associazione di appartenenza
Come
abbiamo più volte affermato, se il problema che
si vuol risolvere con la norma è garantire l’assistenza sanitaria ai
detenuti, troppo spesso impedita dalle drammatiche condizioni delle carceri, la
soluzione è ben altra. Occorre qualificare e
implementare nelle carceri i programmi dei Dipartimenti di salute
mentale di prevenzione e di presa in carico delle persone con problemi di
salute mentale, anche attraverso le sezioni di osservazione psichiatrica e
le previste articolazioni psichiatriche nelle carceri stesse (con strutture e
personale adeguato e formato). Ma soprattutto incentivare le misure alternative
alla detenzione. Così invece le Rems
diventerebbero il contenitore unico per i “folli rei e per i rei folli”,
riproducendo all’infinito la logica manicomiale.
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