Telecamere nelle
strutture educative e socio sanitarie ? No grazie, Fish: triste soluzione demagogica anziché qualità ai servizi
La Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap osserva
con preoccupazione culturale, politica e pratica l’accelerazione verso
l’approvazione di una norma che prevede l’adozione della videosorveglianza
negli asili-nido, nelle scuole d’infanzia e nelle strutture sanitarie e
sociosanitarie destinate alle persone anziane o con disabilità. Il testo
unificato di ben sette proposte di legge è all’esame in questi giorni delle
Commissioni Lavoro, Istruzione, Affari Sociali della Camera per poi passare
celermente all’approvazione dell’Aula.
Ancora poche le voci critiche:
prevale l’adesione ad una tendenza dai toni demagogici che si appiattisce sulla
presunta funzione deterrente delle videocamere negli asili, nelle stanze e
sugli spazio sanitari e socio sanitari.
Sarebbe questa, secondo i proponenti,
la soluzione per contrastare gli abusi e le violenze.
“È molto triste rilevare come, non riuscendo o
volendo realmente intervenire sulla qualità dei servizi e non volendo impegnare
risorse in questi obiettivi, si preferisca scegliere una pseudo-soluzione
eclatante e demagogica. Questo è il punto centrale: la reale qualità dei
servizi, tema del tutto eluso”, commenta Vincenzo Falabella,
presidente della FISH.
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La
proposta di Legge in discussione alla Camera "Misure per prevenire e contrastare i reati
in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle
persone ospitate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie per anziani e
disabili"