Oncologia e sistemi sanitari: sfide e
opportunità - Materiali del convegno “L’impatto dei tumori sui sistemi
sanitari: approcci ed esperienze a confronto”
Silvia Francisci -
reparto di Epidemiologia dei tumori, Cnesps-Iss
Anna Gigli -
Istituto di Ricerche sulla popolazione e le politiche sociali, Irpps-Cnr
L’invecchiamento
generale della popolazione, tematica particolarmente presente nei Paesi europei
e in Italia dove gli anziani rappresentano una grande fetta dalla cittadinanza,
è un fenomeno multidimensionale e dinamico nell’ambito del quale la qualità
della vita diventa un aspetto fondamentale da tenere in considerazione. In
questo senso, la sanità pubblica deve interrogarsi sull’impatto economico che i
tumori hanno sui sistemi sanitari nazionali, poiché i bisogni dei pazienti
oncologici sono destinati a modificarsi man mano che le nuove generazioni
arriveranno nelle fasce di età più a rischio.
Per ragionare
insieme su questo tema, ricercatori e addetti ai lavori si sono dati
appuntamento il 4 febbraio scorso al seminario “L’impatto dei tumori sui sistemi sanitari: approcci ed esperienze
a confronto” organizzato congiuntamente dal Consiglio nazionale
delle ricerche (Cnr) e dall’Istituto superiore di sanità (Iss). L’evento è
stato occasione per presentare la monografia “Comparing
Cancer Care and Economic Outcomes Across Health Systems: Challenges and
Opportunities”, pubblicata ad agosto 2013 dal Journal
of the National Cancer Institute (Jnci),
e per stimolare il dibattito da diverse prospettive. Diverse le istituzioni di
ricerca e di sanità pubblica partecipanti (Cnr, Iss, Istat, Agenzia nazionale
per i servizi sanitari regionali, Istituto nazionale dei tumori, Associazione
italiana dei registri tumori, Registro tumori Veneto, Università di Torino) che
hanno messo in luce la rilevanza del tema, le caratteristiche e la dinamica del
contesto sanitario di riferimento e infine i punti di forza e le criticità
nella valutazione del carico sanitario in oncologia. Scarica le presentazioni dei relatori e leggi anche il Primo
Piano sul sito
dell’Iss.
Qualche riflessione
Il quadro dei
fattori di rischio è in continua evoluzione e con esso varia quello delle
neoplasie: emergono i tumori di prostata, colon e retto, melanoma, mammella e
polmone nelle donne, mentre si riducono i tumori di stomaco, cervice uterina e
polmone negli uomini. Anche l’approccio alla diagnosi e alla cura dei pazienti
oncologici è in continuo cambiamento: trattamenti sempre più mirati ed efficaci
vengono immessi sul mercato e l’andamento dei prezzi (in particolare per i
farmaci innovativi) è completamente fuori controllo sia in Italia che negli
altri Paesi europei. Occorre quindi definire, a livello di politica sanitaria,
come e secondo quali criteri rendere disponibili trattamenti che siano di
comprovata efficacia per i pazienti ma che, allo stesso tempo, siano
sostenibili per un sistema sanitario pubblico e universale come quello
italiano. Non basta che i nuovi farmaci vengano autorizzati all’immissione sul
mercato, occorre una ricerca indipendente volta a monitorare la situazione in
un ottica di sanità pubblica.
Dai dati resi
disponibili dall’indagine Multiscopo dell’Istat del 2005, emerge un consumo
delle risorse sanitarie particolarmente elevato per l’oncologia, accompagnato
da una notevole variabilità regionale, che non trova apparente giustificazione
in una altrettanto variabile distribuzione del carico oncologico e dei bisogni.
Ma quello a cui bisogna aspirare non è una riduzione dei consumi sanitari, ma una
loro razionalizzazione volta a garantire un guadagno di salute per tutti.
Diventa quindi
fondamentale conoscere non tanto e non solo la spesa complessiva per tumore,
(presente e prospettica), ma conoscerne la distribuzione in relazione ai
bisogni sanitari dei pazienti. In altre parole occorre sapere quali gruppi di
popolazione richiedano maggiori attenzioni e investimenti e in quale fase della
malattia si debbano concentrare le risorse, con l’obiettivo di garantire che
trattamenti appropriati e tempestivi arrivino ai giusti destinatari. Se è vero
infatti che, a certi livelli, la ricchezza complessiva di un Paese è un
determinante fondamentale della sopravvivenza e delle probabilità di guarigione
dalla malattia, è anche importante sottolineare come altri fattori, legati
all’organizzazione, alla distribuzione e alla copertura del servizio sanitario,
giochino un ruolo non marginale nell’influenzare la capacità del sistema di
fronteggiare il cancro.
Esperienze a confronto
Uno dei temi
cardine del seminario e della monografia è stato quello dei confronti
geografici. La complessità della materia trattata e la sua multi-dimensionalità
pone dei limiti alla comparabilità, ma, allo stesso tempo, è proprio dal
confronto che si arricchisce la conoscenza e la capacità interpretativa dei
fenomeni. Dall’analisi comparativa dei percorsi di diagnosi e terapia dei
pazienti con tumore del colon-retto nelle aree dei registri americani Seer
(Surveillance, Epidemiology, and End Results) e in quelle dei registri italiani
di Veneto e Toscana si evince per esempio che, nonostante le spiccate
differenze di contesto e di organizzazione sanitaria, l’approccio alla cura del
paziente è molto simile.
Restano invece
aperti degli interrogativi circa la capacità del sistema di garantire uguale
accesso alla diagnosi e alla cura da parte dei pazienti, messa in discussione a
livello generale dalla variabilità nell’organizzazione e nelle risorse
economiche sanitarie a disposizione delle Regioni e a livello specifico dallo
status socio-economico degli individui. Per superare questi ostacoli e puntare
a un sistema sanitario equo, oltre che pubblico e universale, occorre poter
misurare la dimensione del problema, occorrono dati che siano rappresentativi
delle diverse realtà regionali, di buona qualità e con un buon livello di
aggiornamento. Le difficoltà poste ai Registri di sorveglianza dei tumori dalla
normativa sulla privacy sono state solo in parte affrontate con la recente
direttiva (Legge
221, 2012) che ne autorizza l’attività, ma che ancora necessita
dei regolamenti specifici sul flusso dei dati. Sarebbe paradossale che proprio
i pazienti, destinatari ultimi della ricerca in sanità pubblica, dovessero
correre il rischio di non poterne beneficiare, per via di una normativa
eventualmente non appropriata o lacunosa.
Scarica le presentazioni del
convegno:
Relatori:
- Cesare Cislaghi – Agenzia nazionale
per i servizi sanitari regionali
- Giuseppe Costa - Dipartimento di
Scienze cliniche e biologiche, Università di Torino
- Emanuele Crocetti – Associazione
italiana registri tumori
- Roberta De Angelis – Centro nazionale
di epidemologia, sorveglianza e promozione della salute, Iss
- Antonio Federici – Ministero della
Salute
- Silvia Francisci – Centro nazionale di
epidemologia, sorveglianza e promozione della salute, Iss
- Giuseppe Gesano – Istituto di Ricerche
sulla popolazione e le politiche sociali, Cnr
- Anna Gigli – Istituto di Ricerche
sulla popolazione e le politiche sociali, Cnr
- Stefano Guzzinati – Registro tumori
del Veneto
- Francesca Rinesi – Istat
- Stefania Salmaso –Centro nazionale di
epidemologia, sorveglianza e promozione della salute, Iss
- Annalisa Trama – Istituto nazionale
tumori di Milano
- Giuseppe Traversa – Centro nazionale
di epidemologia, sorveglianza e promozione della salute, Iss
Pubblicato su: pagina web Epicentro - 6 febbraio 2014