Le donne in piazza per reagire alla violenza il 30 settembre: riprendiamoci la libertà. L’Appello “avete tolto il senso alle parole”
 
Doppia mobilitazione questa settimana per la Cgil, che scenderà nelle piazze italiane il 28 settembre, in occasione della Giornata mondiale per il diritto all’aborto sicuro e legale, e il 30 contro la violenza sulle donne.
 
Giovedì prossimo, fa sapere il sindacato di corso d’Italia, si terranno presidi, flash mob, assemblee e volantinaggi nelle città e nei luoghi di lavoro “per rivendicare, ancora una volta, il diritto alla libertà di scelta e all’autoderminazione delle donne, il diritto a vedere applicata una legge dello Stato, di fatto svuotata dalla troppa obiezione di coscienza”. Quest’ultima per la Cgil ha raggiunto “dimensioni preoccupanti”, come certifica anche l’ultima relazione in merito del ministero della Salute, che quantifica l’obiezione di coscienza tra i ginecologi al 70,7%, con punte del 90 in alcune regioni”. “La gravità del fenomeno – sostiene la Confederazione – è stata dimostrata dall’accoglimento, e dalla successiva condanna del nostro Paese, di due ricorsi, uno dei quali presentato dalla Cgil al Consiglio d’Europa per violazione del diritto alla salute delle donne”.
 
Con lo slogan ‘Riprendiamoci la libertà!’ il segretario generale della Cgil Susanna Camusso invita tutte le donne a scendere nelle piazze italiane sabato prossimo per le manifestazioni organizzate contro la violenza sulle donnela depenalizzazione dello stalkingla narrativa con cui stupri e omicidi diventano un processo alle vittime.
 
Intanto, l’appello online ‘Avete tolto il senso alle parole’ a sostegno della mobilitazione ha già ricevuto molte adesioni: “Chiediamo agli uomini, alla politica, ai media, alla magistratura, alle forze dell’ordine e al mondo della scuola un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura e nell’assunzione di responsabilità di questo dramma”. Perché “la violenza maschile sulle donne non è un problema delle donne”, che “non vogliono far vincere la paura e rinchiudersi dentro casa”. “L’appello – ricorda la Cgil – è aperto a tutti coloro che vorranno aderire. È fondamentale che il fronte di coloro che vogliono rompere il silenzio cresca ancora”.
 
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