World No Tobacco Day 2015: stop al mercato illecito dei prodotti
del tabacco
Ogni 10 sigarette, o altri prodotti a
base di tabacco consumati nel mondo, uno è illegale. Un dato che rende il
contrabbando di tabacco un problema a livello globale con ricadute in numerosi
ambiti: non solo la salute, ma anche aspetti quali l’economia, l’autorità
nazionale e la corruzione. Infatti, sia l’industria del tabacco, sia i gruppi
criminali possono trarre profitto dal contrabbando lasciando la popolazione da
sola a pagare le conseguenze in termini di salute e sicurezza.
Per questo motivo, in occasione del World
No Tobacco Day 2015, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms)
ricorda l’importanza di ratificare il “Protocol
to Eliminate Illicit Trade in Tobacco Products”, un documento
già sottoscritto da 53 Paesi e dall’Unione europea. In particolare, in
occasione della Campagna 2015, l’Oms ha individuato 5 goal da raggiungere per
fermare il contrabbando dei prodotti a base di tabacco:
- aumentare
la consapevolezza della popolazione sui danni causati dai prodotti
contraffatti (soprattutto tra i giovani e nei gruppi a basso reddito)
- mostrare
come il commercio illecito mini l’efficacia degli interventi
politico-sanitari nazionali (come le azioni sui prezzi e le avvertenze
mediche riportate sui pacchetti)
- dimostrare
il coinvolgimento dell’industria del tabacco nel traffico illecito
- portare
alla luce la connessione tra prodotti contraffatti e gruppi criminali
organizzati, dediti al traffico di droga, armi, esseri umani e al
terrorismo
- promuovere
la ratifica del Protocollo.
Per maggiori informazioni visita le pagine
dedicate sul sito
Oms e dell’Oms
Europa.
In Italia, il tema della Giornata mondiale
senza tabacco viene trattato il 29 maggio al XVII Convegno nazionale tabagismo
e Servizio sanitario nazionale, organizzato da ministero della Salute, Istituto
superiore di sanità, Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” e
Società italiana di tabaccologia. L’evento è occasione di confronto tra le
istituzioni che si occupano di tabagismo e per mettere in evidenza a vari
livelli, il panorama nazionale relativo al fenomeno del tabagismo e dei metodi
preposti ritenuti più efficaci per la disassuefazione. Per maggiori
informazioni consulta la pagina
dedicata sul sito dell’Osservatorio fumo, alcol e droga
dell’Iss.
Inoltre, in occasione del World No Tobacco
Day, la sorveglianza Passi ha pubblicato i dati 2014 nella nuova veste grafica:
Passi on line, che consente l'accesso in modo tempestivo e semplice ai
risultati nazionali e locali della sorveglianza. Dai dati emerge che, in
Italia, la maggioranza degli adulti non fuma o ha smesso di fumare: attualmente
meno di un italiano su tre fuma ma, fra questi, circa un quarto consuma più di
un pacchetto di sigarette al giorno. Nel nostro Paese, la percezione del
rispetto della legge sul divieto di fumo nei locali pubblici e negli ambienti
di lavoro sembra essere abbastanza alta: circa 9 adulti su 10 riferiscono che
il divieto è sempre, o quasi sempre, rispettato. Le persone che tentano di
smettere di fumare non sono numericamente trascurabili: circa 4 fumatori su 10
hanno tentato di smettere di fumare nei 12 mesi precedenti l’intervista,
restando almeno un giorno liberi dal fumo. Consulta i dati su abitudine al fumo, fumo passivo e smettere di fumare.
Sempre dal Passi, interessante l’articolo
pubblicato a maggio 2015 dalla rivista BMC Public Health in cui i dati Passi sono utilizzati
per l'applicazione di un metodo statistico avanzato. Si tratta di un approccio
metodologico, non nuovo alla statistica, ma per la prima volta applicato in
questo contesto epidemiologico: è il metodo diregressione con coefficienti variabili per studiare come è cambiata nel tempo
l’associazione tra fumo e una serie di variabili che sono correlate al fumo, come
l’istruzione o il genere. Leggi l’approfondimento.
Fonte: epicentro