X Rapporto sanità Crea Università Tor Vergata: investimenti, innovazione, selettività scelte
obbligate per il futuro del SSN
LEGGI IL RAPPORTO (sintesi pdf)
Le proposte
1.
l’opportunità di avere un quarto LEA per la prevenzione, estrapolandolo
dall’Assistenza Collettiva e ricongiungendoci tutte le attività collegate, in
modo da garantire che ci sia un vincolo di destinazione delle risorse e una
possibilità di controllo sulla destinazione degli investimenti (urgentissimi in
tema di stili di vita e prevenzione primaria);
2. la riforma strutturale e in una logica selettiva, delle
esenzioni e delle compartecipazioni, lasciando l’esenzione solo alle famiglie
in assoluto più fragili e modulando la compartecipazione in base alla
condizione economica, estendendola a tutte le prestazioni;
3. la creazione di un fondo vincolato per l’innovazione, in
particolare quella farmaceutica, la cui governance è molto stretta,
alimentabile con le compartecipazioni o al limite con il delisting delle
terapie a bassissimo costo;
4. la riforma e il coordinamento degli istituti che comportano
erogazioni per i non-autosufficienti, riunificando le regole di accesso (ad
esempio con regole comuni relative alla valutazione multidimensionale) e
garantendo una governance unica del sistema;
5. il potenziamento degli strumenti di valutazione delle
performance, specialmente qualitativa, allargando la partecipazione alle
valutazioni a tutti gli stakeholder del sistema, e integrandone poi i risultati
nelle regole di accreditamento, in modo da condizionare la permanenza sul mercato
delle strutture, oltre che all’equilibrio finanziario, anche all’eccellenza
assistenziale e organizzativa (fra cui l’uso della ICT), il tutto misurato
secondo le regole della revisione fra pari;
6. il ripensamento dell’aziendalizzazione, garantendo l’omogeneità
delle valutazioni delle performance aziendali e, quindi, una maggiore
accountability dell’attività dei Direttori Generali e delle Aziende;
rianalizzando anche gli impedimenti normativi all’esplicarsi della reale
autonomia aziendale e ripensando un modello che di fatto non prevede sanzioni
di mercato per le strutture inefficienti;
7. un maggiore e più coordinato investimento nei sistemi
informativi, sia per ciò che riguarda le aree ancora scoperte (residenziale,
domiciliare, etc.), sia per quanto concerne l’armonizzazione dei dati al
livello nazionale e internazionale.
FONTE: CREA SANITA'