Retromarcia del Governo: niente tagli alla Salute. Meglio verificare ...leggi


DEF, tagli alla Salute con spending review: 4 miliardi in tre anni e ancora nei successivi, salvo clamorose retromarcie oggi il Governo approva il Decreto
la bozza di Decreto Legge (articolo 5 contenimento spesa sanitaria)

SOS Sanità: se anche Renzi taglia la Salute ...

Nonostante le rassicurazioni del Presidente Renzi,  il Governo, salvo clamorose retromarcie, approverà il decreto per fare cassa con i soldi destinati alla tutela della salute.

Ridurre la pressione fiscale su cittadini e imprese è positivo ma non può essere finanziato con risorse che servono a curare le persone. Milioni di italiani già oggi rinunciano a prestazioni sanitarie e spesso a causa dei ticket.

Il Decreto Legge sulla spending review, che accompagna il DEF, colpisce duro: riduzione lineare del finanziamento al Servizio Sanitario Nazionale (SSN): 868 milioni nel 2014 e 1.508 milioni a decorrere dal 2015.

Tagli per 4 miliardi nel triennio del nuovo Patto Salute (2014-2016). E quello di 1,5 miliardi resta un taglio strutturale che si aggiunge a quelli pesantissimi delle manovre dei governi Berlusconi e Monti. La bozza di decreto del Governo prevede tetti di spesa su farmaceutica, standard ospedalieri, acquisto di beni e servizi, specialistica convenzionata. Con facoltà delle regioni di tagliare “altrove”. E in ogni caso, nonostante gli annunci del Ministro Lorenzin, i “risparmi” non restano nel sistema sanitario. Per evitare equivoci si taglia alla “fonte” il finanziamento.

Ed è inutile (e davvero poco serio) dire che sono tagli selettivi conseguiti colpendo sprechi. Perché sappiamo che i tagli al finanziamento sono per “natura” lineari: avvengono prima di aver conseguito eventuali risparmi.

Nei confronti internazionali il Finanziamento al SSN italiano risulta al di sotto della media dei più importanti Paesi. Al punto che l’OCSE ha avvertito in un recente documento dedicato alla spending review: “… eventuali riduzioni di spesa avrebbero ulteriori ripercussioni sull’accesso in particolare da parte dei gruppi più svantaggiati, sui livelli e sulla qualità dell’assistenza sanitaria” (Ocse 2014),

Non c’è dubbio una spending review è doverosa: bisogna colpire gli sprechi e la spesa inappropriata - e lottare contro la corruzione – liberando così risorse indispensabili, che devono perciò restare nel SSN, per dare migliori servizi ai cittadini e per eliminare i ticket.

Anche al Governo Renzi rivolgiamo l’appello con cui nasce SOS Sanità: la salute è un diritto: non tagliare, spendere meglio”, la spesa sanitaria e sociale deve diventare un grande investimento, fa bene ai cittadini e all’economia.

Vedi anche:

Pagina speciale SOS Sanità spending review 1

Pagina speciale SOS Sanità spending review 2


 
 

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